Abbiamo troppi detenuti, un corno! Cosa vuol dire “troppi detenuti”? In base a cosa? Quale sarebbe il numero perfetto di detenuti? Non esiste! Il numero dei detenuti dipende direttamente dal numero delle persone che violano la legge, vengono prese e vengono condannate a una pena che, secondo la legge, prevede il carcere. Quindi non esiste né il “troppi”, né il “troppo pochi”. Ci sono quelli che riusciamo a prendere. In un Paese che, tra l’altro, per certi tipi di reati i livelli di impunità sono quasi al 90%, immaginate che cosa succederebbe se conquistassimo 1% di efficienza in più all’anno.
L'ho sempre detto, Travaglio lo devi prendere per quello che è: a volte ti piace perché ti restituisce il piacere del buon senso e della verità, quella che hai sotto gli occhi e che molti si rifiutano di vedere, altre volte, come in questo passaggio, tira fuori la sua vena conservatrice e non ti piace affatto. Niente bei discorsi romantici e fumosi, niente analisi sociologiche buoniste, per carità: la legge è legge! Non mi piace: qualche volta si va in galera per amore delle proprie idee, spesso perchè sei un dannato della terra e basta.
L'illegalità di oggi può essere la legalità di domani. Gli schiavi che scappavano commettevano reato, oggi la schiavitù è reato. Se non sei un giudice o un poliziotto in servizio devi porti il problema delle ingiustizie e non solo dell'applicazione del codice, ciò significa che devi assumerti delle responsabilità. Si chiama conflitto sociale, esiste, è sempre esistito e non si può ignorarlo, è il motore della storia e spesso porta la gente in galera.
Altra cosa è la galera per mafiosi, corrotti e psicopatici assassini.
Su una cosa sono d'accordo: ognuno deve assumersi la responsabilità delle proprie illegalità. (F.C.)
martedì 9 settembre 2008
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