venerdì 19 settembre 2008

Aspirazioni politiche (Valentina Vezzali aspirerebbe...)

VUOI METTERE


Accade, in un paese sottosviluppato (mi pare sia il Berluskhistan, non un paese civile come il nostro, per carità!), che campionesse olimpioniche pluridecorate si trovino ad affrontare il vuoto esistenziale del dopo. Dopo la gloria delle medaglie, l'eccitazione del podio, le lacrime, l'inno nazionale e i saluti alla mamma (che, si sa, devo tutto a lei), dopo il clamore dei trionfi, l'ebrezza del successo, le luci della ribalta, ecco il buio dell'oblio e delle bollette da pagare. Un buio pesto e malinconico, dove si intravede come unica lucina soltanto una carriera di allenatrice in una palestra ammuffita, satura di olezzi adolescenziali, frequentata da bambini obesi con lo sguardo bovino, i cui genitori sono abilissimi nel saltare le quote mensili. È qui, in quello stato di alterazione mentale dove echi lontani delle glorie passate rimbalzano sulle loro malridotte sagome del presente, che le pluridecorate maturano l'idea malsana che tutto sommato farsi toccare dal premier del suddetto staterello e fare carriera in politica sarebbe la soluzione ideale al loro dramma. Vuoi mettere, c'è l'eventualità di diventare persino ministra se gli fai un succhiotto come si deve. È un dato di fatto, non è delirio o pura fantasia, c'è l'esempio di altre due brave donne che adoranti e arrendevoli si sono fatte toccare dal premier, e che  grazie al suo tocco sono diventate ministre. Oltre al tocco contano anche le aspirazioni, naturalmente, e in quanto a ciò le ministre aspiravano eccome. Pare che una di queste, forse spinta dal rimorso e da un senso di pietas, durante un toccamento molto spinto si aggrappasse al crocefisso appeso al collo del premier. Roba da paesi sottosviluppati, naturalmente. Se una cosa del genere succedesse da noi, causerebbe un terremoto politico di proporzioni bibliche, e la folla inferocita caccerebbe le empie ministre e il lascivo premier a forconate.
Meno male che viviamo in Italia.

F.C.

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