Propongo alla sinistra del Pd di
operare una scissione e fondersi con SEL, magari in tal caso sarà
possibile pensare ad un nuovo partito socialista come nei desiderata
di Asor Rosa.
Non è che ci sia tanto da illudersi, perché come dice
bene Cremaschi il conflitto è stato annullato dalla crisi e
aggiungerei io dalla complicità dei sindacati. Per rinfocolare il
conflitto occorre una sola cosa: qualcuno che dica chiaro e tondo che
il fiscal compact è una frode e indichi una strada diversa.
La crisi
è davvero un'opportunità incredibile per “alleggerire” lo stato
sociale e creare una vasta area europea di lavoro low cost, ma la
minaccia in essa contenuta è troppo forte perché ci si arrischi
nelle strade incerte del conflitto. La crisi ha provocato una
rimodulazione cognitiva spaventosa: se battersi significa solo
perdere e rischiare la catastrofe, subire è l'unica alternativa. Non
vedo purtroppo all'orizzonte una proposta e un soggetto politico in
grado di provocare uno shock salutare capace di risvegliare la grande
bestia dormiente. Di certo un partito socialista serio su posizioni
antiliberiste sarebbe già qualcosa, ma l'ostinazione di tanti
intellettuali nel voler dialogare con il Pd e di considerarlo il
perno centrale per una qualsivoglia alternativa mi lascia basito.
Come si fa a non capire che il Pd è il problema e non la soluzione.
Forse un giorno l'agognato partito
socialista rinascerà dalle ceneri della terza, quarta o quinta
repubblica, ma non adesso, non con questi zombies in circolazione, a cui è rimasto
solo l'istinto di sopravvivenza.
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