di Goffredo De Marchis da soggetopoliticonuovo
Tutti puntano al
superamento dell´agenda Monti e della carta di intenti democratica. Per
molti il candidato premier di questa galassia può essere il pm di
Palermo Ingroia
Pezzi di sinistra che vogliono incrociare pezzi di elettorato «in
liquefazione». L´astensionismo siciliano (53 per cento) e i sondaggi che
danno il non voto a livello nazionale vicino al 40 stanno “accendendo”
una serie di movimenti alla sinistra del Pd e anche di Sel. L´ultimo in
ordine di tempo è il Manifesto di Marco Revelli, Paul Ginsborg, Luciano
Gallino e Livio Pepino. “Cambiare si può” dicono nel titolo e puntano a
«creare le condizioni per una presenza elettorale alternativa alle
elezioni politiche del 2013». Alternativa a che cosa? A Bersani, a
Grillo, a Vendola che «firmando la carta d´intenti del Pd si è vincolato
in sostanza all´agenda Monti», spiega il professor Revelli. Si sono
dati tempo fino a un´assemblea fissata per il primo dicembre. Se una
parte dell´elettorato darà la risposta attesa, se le mille schegge di
quel campo riusciranno a trovare un´intesa, la lista elettorale sarà
nella scheda.
È una galassia mista e ancora piuttosto confusa. Il che non è certo un
vantaggio a pochi mesi dal voto politico. C´è il Movimento dei sindaci,
ossia la lista Arancione guidata da Luigi De Magistris, guardata con
simpatia da Leoluca Orlando, a caccia di altri sostegni a cominciare da
Marco Doria per finire a Giuliano Pisapia (molto complicato). Un
tentativo solo abbozzato di creare le condizioni per un “partito” che
non avrà i primi cittadini candidati ma la loro benedizione e il loro
sostegno. C´è il corteggiamento nei confronti della Fiom, il sindacato
dei metalmeccanici in guerra con Marchionne e al quale l´amministratore
delegato della Fiat fa una bella pubblicità con le sue “iniziative”
quotidiane. Maurizio Landini, il segretario delle tute blu, ha
dichiarato con nettezza che il sindacato non scenderà in campo, non
cederà alle lusinghe di nessuno, nemmeno a quelle di Tonino Di Pietro
che con Maurizio Zipponi cerca in tutti i modi di agganciare le sue alle
lotte degli operai. Ma quel bacino di voti fa gola a molti. «Noi – dice
Revelli – ci muoviamo su una proposta molto vicina a quella della
Fiom».
L´obiettivo sono i consensi degli astenuti e quelli di Grillo che
vengono da sinistra. «Oggi l´unica offerta contro questo governo è il
comico – dice Revelli -. Noi ci proponiamo di costruire un altro
contenitore per quel tipo di protesta». Fra i firmatari del Manifesto
Sabina Guzzanti, Massimo Carlotto, don Gallo, Haidi Giuliani, l´operaio
Fiom di Pomigliano Antonio Di Luca, don Marcello Cozzi di Libera. Se il
tentativo non potrà ambire a traguardi superiori «alla
mini-testimonianza di bandiera» verrà archiviato. Si parla di un target
oltre la soglia del 5 per cento. Il termometro saranno le adesioni sul
sito www.cambiaresipuo.net. La legge elettorale invece è una variabile
minore. «Per l´ampiezza dell´elettorato in libertà il sistema di voto ci
interessa poco», dice Revelli. E con il Porcellum Antonio Ingroia
sembra il candidato premier più adatto.
Ma i movimenti hanno certamente bisogno di un coordinamento perché nello
stesso spazio si muove da tempo la Federazione della sinistra, ancora
quotata nei sondaggi intorno al 2 per cento. La frammentazione non li
aiuterà a raccogliere i voti in uscita e ad arginare il boom dei 5
stelle. Il primo dicembre, giorno dell´assemblea, è subito dopo le
primarie del Partito democratico. Che diranno qualcosa su dove andrà il
centrosinistra.
Fonte: Repubblica 06.11.2012
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