Grande serata alla Regione Lazio
ieri. Lei è apparsa, vestita con una sorta di peplo virginale,
bianco, e come una dea si è calata nel mondo degli umani, puntando
l'indice contro le loro debolezze, i loro sentimenti bassi e volgari,
la loro cupidigia, la loro ingordigia, la loro ipocrisia. La loro.
Grande rappresentazione davvero, ogni
fibra del suo corpo ha fatto la sua parte, non un cedimento della
mimica, della postura, del tono di voce. Un volto affilato che
fendeva l'aria e sembrava voler affettare i presenti.
Renata Polverini nulla sapeva e nulla
poteva sapere di tutto ciò che i suoi sodali facevano alle sue
spalle, tanto era impegnata nel suo ruolo di governante tignosa e
irreprensibile, tutta dedita al bene dei suoi sudditi (pardon
volevo dire cittadini). Eppure durante il suo “governatorato”,
la pattuglia delle zanzare radicali, in più di un'occasione aveva
presentato emendamenti ad hoc allo scopo di regolamentare i
finanziamenti dei vari gruppi e per mettere mano alle commissioni
(19, un record assoluto fra tutte le regioni italiche). Ma lei
niente, anzi tanto per non smentire il suo proverbiale pragmatismo è
ricorsa al solito trucchetto del “maxiemendamento tombale” e
tanti saluti agli emendamenti radicali. Non solo, ma i rompiscatole
pannelliani avevano anche presentato proposte di legge per porre fine
fine allo scandalo dei “monogruppi”, che permettere ad un singolo
consigliere di fare il gruppo di se medesimo. Anche per quello
niente. La governatrice si è ben guardata dall'urtare la sensibilità
di chi al momento buono deve votare come un sol uomo, non sia mai a
qualcuno venisse appetito e uscisse a farsi un panino, come è
successo al buon Alfredo Milioni all'atto della presentazione della
lista del Pdl. Dulcis in fundo, la legge sulla pensione agli
assessori esterni, una legge anche questa ad hoc per risarcire
le vittime del maledetto panino. Un milione di euro l'anno di spesa
per garantire una vecchiaia dignitosa a questi onesti servitori dello
stato.
Se non era una recita, quella di ieri sera, qui abbiamo a che fare con ogni
probabilità di un caso di personalità multipla, perché è ovvio che ci sono almeno due
Polverini in campo: una molto pratica, che bada al sodo e che
favorisce i trombati del Pdl per tenerseli buoni, e l'altra, una
sorta di Savonarola capitolina, che viene fuori solo quando il
clamore provocato dai degenerati del partito supera una certa soglia.
Mi sorge un dubbio: i cittadini laziali
per quale delle due hanno votato?
io per nessuna delle due.
RispondiEliminama ce la ricordiamo cantare sul palco di S.Giovanni accanto a B. (oltre ovviamente Formigoni e tutte gli altri "bravi governatori"?
ma che c'hanno quelli del PDL, il marchio di fabbrica??
vediamo anche questa storia come va a finire
saluti
C'è bisogno di una monumentale opera di bonifica dell'Italia intera.La società civile deve prendere possesso dei governi locali e di quello nazionale. Sbarazzarsi di questa classe politica sarà dura, ma ce la faremo. Dobbiamo per forza, non ci sono altre vie.
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