Che io non ami la Polverini è
evidente. Si dirà, cosa ha di diverso e di particolare rispetto agli
altri politici? In fondo è una questione di sistema politico e non
di persone. Vero e forse analizzando a fondo la questione potrei sospettare che il
mio accanimento nei suoi confronti altro non è se non il frutto di
una proiezione. In poche parole proietto su di lei l'immagine di una
persona o di una tipologia di persone che detesto di cuore. Aldilà
delle speculazioni vetero psicoanalitiche, di fatto la mia disistima
la signora se la merita a pieno. Era facile prevedere che la una
volta eletta la tipa si sarebbe tolta la maschera di persona
equilibrata, moderata nei toni e imparziale, che le era valso un
bonus di presenze interminabili a Ballarò, per mostrarsi al crudo,
prodotto dop del politicume laziale dei vari Fazzone e Verzaschi.
Allearsi con il Pdl poi, partito da cui sembrava distante, fino a che
non ha chinato il capo alla benedizione del capo, non poteva che
smentire la sua fama precotta di persona attenta al sociale, sempre
protesa verso il mondo del lavoro e verso un mondo periferico di cui
sembrava voler incarnare l'anima popolana. In molti persino a
sinistra ci sono cascati e sono rimasti abbacinati dalla mite Renata,
tanto che persino Luca Telese si è lasciato scappare a suo tempo che
in fondo in mancanza d'altro si poteva anche votare la Polverini.
L'apoteosi della volgarità, marchio di fabbrica del berlusconismo, è
stata raggiunta con quella ridicola cerimonia del giuramento dei
governatori, presieduta da Berlusconi in persona, che sembrava voler
urlare in faccia alla “ggente”, “guardate quanto siete idioti,
vi prendiamo per il culo con queste buffonate e voi ci votate pure”.
Insomma alla fine il messaggio è sempre quello: guai a prescindere dalla storia delle persone e, aggiungerei dalla storia in gnerale e fidarsi delle pose televisive per giudicare una persona.
Insomma alla fine il messaggio è sempre quello: guai a prescindere dalla storia delle persone e, aggiungerei dalla storia in gnerale e fidarsi delle pose televisive per giudicare una persona.
Di tutta questa faccenda però, quello
che al momento mi irrita maggiormente è la posizione delle tonache vaticane, che
sembrano cadere dal pero e per bocca del cardinal Bagnasco fanno
sermoni sugli “sprechi vergognosi” della politica e cose simili,
come non fossero stati fra i maggiori artefici della elezione della
Renata, piantata sui bastioni della cristianità come una Giovanna
D'Arco di Velletri, a difesa dagli assalti della falange “laicista”
della Bonino.
Che dire: la chiesa fa il suo lavoro:
vietare diritti e speranze, ponendosi come unico insindacabile
diritto (divino) e unica speranza degli afflitti, ma mi chiedo perché
noi individui razionali dovremmo continuare a mostrare rispetto verso
certi individui, confondendo il rispetto verso l'aspirazione alla
spiritualità e i sentimenti religiosi delle persone, con il rispetto verso chi
predica male e razzola ancora peggio.
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