domenica 30 settembre 2012

Il Monti bis no e poi no.

Se falliamo questa occasione mi ritiro a vita privata. 
Sono convinto che la fase storica che il nostro paese sta attraversando, raggiunto il culmine della degradazione e della decadenza, possa produrre il suo opposto. E' un'occasione irripetibile. Uso il periodo ipotetico perché non c'è niente di certo, la storia non funziona come un algoritmo, né raffigura il dettato di una religione avventista. E' però accaduto spesso in passato che una fase storica abbia generato il suo opposto. Se questo adesso non accadrà, se la storia di questo paese malandato non cambierà radicalmente e Casini e Montezemolo con il soccorso “spirituale” del Vaticano riusciranno nell'intento di perpetuare Monti, sarà solo per colpa nostra e del nostro masochismo. Dobbiamo cambiare perché a questo punto c'è una sola alternativa al cambiamento:  l'ipostatizzazione dello status quo e la chiusura almeno temporanea della fabbrica della storia. Saremo costretti ad osservare lo scorrere degli eventi come fosse un'istantanea unica, senza possibilità di variazione sul tema o mutamento dello scenario. Si realizzerà finalmente il progetto di ricreare un società feudale di tipo piramidale, la cui base sarà formata da una servitù della gleba che avrà  giusto il necessario per riprodursi, ma nulla più, e potrà dimenticarsi di salire i gradini della piramide.
Mi fa rabbia sentire Christine Lagarde che bacchetta la presidentessa argentina argentina perché ha deciso di far prosperare il suo popolo, piuttosto che perseguire un'inflazione bassa e i conti in ordine come aspirazione massima di una nazione. Quasi una fede, che richiede il martirio di milioni di persone per realizzare il suo ideale.
Un Monti bis no per carità, lui è l'apostolo di quella fede maledetta. 
Abbiamo molto da fare per risollevare una nazione agonizzante e cominciare a far passare un'idea diversa di economia e di Europa, non possiamo perdere altro tempo  e aspettare di vedere le macerie fumanti, prima che si riconosca che avevamo ragione. 
Il Monti bis no e poi no, a costo di rinsavire e presentare una coalizione compatta di “non allineati”.

Nessun commento:

Posta un commento

Il racconto truccato del conflitto previdenziale

di Matteo Bortolon da Il Manifesto   Le pensioni sono sotto attacco. Non a singhiozzo, non in fasi circoscritte: sempre. Tale conclu...