sabato 27 aprile 2013

Che fare?

Il vecchio interrogativo leninista  da noia a ripeterlo ancora oggi, ma è  sempre valido. Siamo un po' tutti in una fase di rigetto della politica perché dai e dai come la psicologia ci insegna, quando ti danno una scossa elettrica ai testicoli sempre e comunque a prescindere da quello che fai, che tu faccia bene o male, che tu scelga  bianco o nero, alla fine ti viene la depressione, ma impedirsi  i pensare  non si  può  e alla fine si torna sempre al punto di partenza. Purtroppo per liberarsi di questa classe politica non basterebbe nemmeno il famoso  asteroide  che ha fatto fuori i dinosauri, tanto i marpioni  si salverebbero  in ogni  caso, lasciando noi sotto le macerie. Che ci voglia l'unità di forze  "progressiste" è  tanto scontato quanto difficile a farsi. Allora che deve fare un disgraziato a cui sta a cuore il bene comune e che vuole ancora essere  protagonista  della storia? Al momento non è dato sapere. Quello che si profila all'orizzonte sinistro  è  un partito socialdemocratico  che sorge dalle ceneri del Pd alleato di Vendola e una Syriza all'italiana fatta da rifondazione, Alba, movimenti vari e chissà  chi altro, tutti a contendersi l'osso con Grillo. Dall'altra parte abbiamo i cespugli  popolar - liberal - liberisti e cattolici, salvati anche questi dalla  combustione  del Pd e fondamentalmente il partito di Berlusconi, alleato  con casinisti  e montiani vari. 
Il dato saliente a mio avviso risiede in due fattori principali: il voto di protesta, che sia nichilista, malpancista o strategico, e la vecchia  e sempre valida composizione sociale, o per peggio  dire gli interessi di classe.  In altre parole  chi riesce  a fare quello che anche Grillo tenta di fare e cioè  un patto fra precari della società, piccola e media impresa  e il cosiddetto ceto medio riflessivo, riuscendo a saldare protesta  e interesse  di parte, magari con l'ausilio di una legge elettorale diversa, allora la spunterà. 
Non credo occorra aggiungere molto altro. 
È poco lo so, ma potrebbe essere  già abbastanza.



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