giovedì 9 luglio 2015

Col voto greco inizia la fine del protettorato finanziario tedesco sull'Europa

di Franco Berardi "Bifo" da zeroviolenza


 Quasi non riesco a credere alla violenza che pure ho sotto gli occhi. La violenza con cui l'Unione Europea aggredisce il popolo greco che cerca di sottrarsi al dispositivo finanziario-colonialista dellUnione e rischia di soffocare sotto la pressione omicida dei colonialisti di Berlino.

La colpa intellettuale più grave di cui rimprovero me stesso: aver creduto per tanto tempo che l’Unione Europea fosse qualcosa di diverso da quello che è: un dispositivo finalizzato a imporre il modello neo-liberista in un continente che fino a pochi anni fa aveva salvaguardato alcune caratteristiche della solidarietà sociale novecentesca, e quindi a distruggere la sola speranza di civiltà sociale che rimaneva al mondo.

Il debito è stato usato come strumento di colonizzazione economica: cresce quanto più lo si paga, distrugge o privatizza risorse sociali e trasforma la ricchezza socialmente prodotta in valore puramente finanziario.

Angela Merkel ha detto recentemente che l’Europa, con il 7% della popolazione mondiale e il 25% delle risorse, ha il 50% delle spese sociali nel mondo. Occorre dunque tagliare senza pietà se vogliamo rimanere competitivi. Quel 50% non significa quasi niente: come paragonare le spese sociali dei paesi europei con le forme di comunitarismo del continente indiano, lo statalismo cinese, il persistere dell’economia di villaggio in larga parte del continente africano?

Ma è facile capire cosa intende la Merkel: se l’Europa vuole continuare ad essere competitiva occorrerà distruggere la vita di milioni di persone non soltanto in Grecia. Il modello competitivo del capitalismo comporta la devastazione della vita di larga parte della popolazione planetaria: questa è la missione essenziale dell’Unione europea.

Che la potenza coloniale europea sia la Germania non è irrilevante. Non credo nell’esistenza delle identità nazionali, perciò non credo che la Germania abbia una vocazione naturale al nazismo, ma è difficile ignorare che la storia culturale di questo paese lo predispone verso un modello fondato sul primato del funzionale sul vivente. Una linea frastagliata che va da Lutero a Hegel e sfocia nella nietzschiana volontà di potenza sembra indicare che il popolo tedesco incarna una missione affidata da un Dio che oggi prende la forma dell’algoritmo finanziario.

La missione del popolo tedesco sta in questa combinazione di ordo-liberismo e di sentimento di superiorità spirituale che in altri tempi si chiamò nazismo. Nell’epoca del nazismo storico il funzionale si rappresentò come perfezione della macchina di sterminio militare. Oggi si rappresenta come perfezione della macchina di sterminio finanziario. Il pulsare ripugnante della vita un tempo fu identificato nell’ambiguità sfuggente dell’ebreo, oggi si ripresenta nell’inaffidabilità e nella pigrizia dei popoli mediterranei.

Un colonialismo finanziario fondato sulla superiorità del funzionale sul vivente: questo è l’Unione europea. Questa entità non può essere riformata. Né d’altra parte può essere semplicemente abbandonata come vorrebbero le anime semplici che propongono il ritorno alla lira o alla dracma. Va distrutta e ricostituita sulla base della solidarietà sociale: questo è il compito politico del nostro futuro se vogliamo evitare la barbarie.

Purtroppo non siamo in grado di realizzarlo, perché non esiste un movimento di autonomia della società dal capitalismo finanziario. Solo un processo traumatico potrà forse farla maturare. Entro quel processo traumatico dobbiamo prepararci ad agire.

Il voto greco mostra che ormai la coscienza del carattere devastante dell’Unione europea si sta diffondendo, ma siamo ben lontani dalla possibilità di un processo di ricostruzione solidale dell’Unione. Ciò sarebbe possibile se esistesse un movimento consapevole che invece non esiste. Perché centomila studenti non occupano le università d’Europa contro la privatizzazione del sistema educativo che l’austerità ha imposto? Perché i cittadini tedeschi non hanno espresso alcuna solidarietà (anzi hanno reagito con fastidio) quando trentamila ferrovieri tedeschi sono entrati in sciopero per la riduzione dell’orario di lavoro?

La risposta è purtroppo semplice: l’Unione ha distrutto la coscienza civile europea. Quel che accadrà a questo punto è prevedibile: formazioni nazionaliste e razziste stanno diventando maggioranza in ogni colonia del protettorato finanziario germanico. Questa è la scena dei prossimi anni, questo è l’effetto che l’austeritarismo sta producendo: guerra razzista contro i migranti da un lato, nazionalismo anti-germanico dall’altro.

Bucchi Repubblica 7 luglio 2015Il commento politico più intelligente che ho letto in questi giorni è la vignetta di Massimo Bucchi pubblicata dalla Repubblica il 7 luglio. Un elegante drappeggio rappresenta un guerrigliero jihadista e una scritta recita: “i nostri esperti prevedono una primavera europea”.

Un amico mi ha detto di non fare la Cassandra. Forse ha dimenticato che Cassandra non aveva intenzione di portare disgrazia: semplicemente prevedeva il futuro, e le sue profezie si avveravano regolarmente, anche se gli imbecilli preferivano illudersi sui cavalli di legno. Io non pretendo di prevedere il futuro, ma credo di vedere abbastanza il presente quando dico che il nazionalismo è la sola forza destinata a crescere, e che il colonialismo finazista porta la guerra come la nube porta la tempesta.

Il referendum greco indica una terza possibilità oltre l’alternativa tra dominio finanziario e guerra nazionalista che si staglia all’orizzonte del continente. Questa terza possibilità è una conferenza per la cancellazione del debito e l’avvio di una svolta che restituisca alla società il primato sulla finanza. Nel processo dissolutivo che il referendum greco ha aperto occorre impegnare le nostre energie per la ricostruzione del progetto europeo come progetto di redistribuzione della ricchezza e di riduzione del tempo di lavoro. Né più né meno. O sapremo fare questo o non potremo evitare una guerra jugoslava su scala europea.

2 commenti:

  1. Sempre interessante Bifo. Da anima semplice, noto che è riuscito a scrivere un profondo articolo senza mai citare la nostra moneta (e si sta parlando di una crisi generata dentro il capitalismo finanziario): l'euro. Rimozione? Ma a furia di rimuovere l'evidente resta l'inesistente.

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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