venerdì 8 giugno 2012

Parola di zombie


Bene, finalmente Bersani ha parlato e ha detto l'unica cosa che poteva dire, cioè niente. Niente che possa riguardare chi vuole creare la condizioni per un'alternativa politica seria, non solo in Italia, ma anche in Europa. Niente che non sapessimo già, niente di nuovo, né di interessante. “Un ponte fra progressisti e moderati”, ma vaff... 
Tutti sapevano che le sue parole non avevano alcuna importanza perché i fatti valgono pù di qualsiasi parola predicata al vento. Eppure tutti hanno fatto finta che un rituale ipocrita e un volgare trucchetto delle tre carte, degno di un truffatore di mezza tacca, avesse un'importanza esiziale per il destino del paese. 
Il Pd è prigioniero di se stesso, ma noi perché dobbiamo essere prigionieri del Pd? 
Se Vendola, Di Pietro e movimenti vogliono stare a questo assurdo teatrino, si accomodino pure, facciano le primarie “vere”, “aperte” e tanti saluti ai diritti dei lavoratori e ai diritti in generale. Spero che ALBA si sottragga a questo trappolone, che nella migliore delle ipotesi porterà Casini e Bersani al governo insieme, trasformando il parlamento nel luogo privilegiato di una guerra fra bande e di un regolamento di conti all'interno del Pd.
Continuate così e Grillo avrà anche il mio voto, a malincuore certo, ma almeno con l'intima speranza di non vedere mai più le brutte facce dei D'Alema, dei Bersani, dei Berlusconi e dei berluschini, delle Camusso, dei due pupazzi itterici che chiamano sindacalisti, e dei falsi profeti della “sinistra”.

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