venerdì 8 giugno 2012

Rignano Flaminio, il fatto non è mai successo

di Miguel Martinez (da Kelebek)



Leggo:
“Tutti assolti gli imputati dei presunti abusi nell’asilo ‘Olga Rovere’ di Rignano Flamino: “Il fatto non sussiste”.  E’ la sentenza del processo di primo grado, al Tribunale di Tivoli, per il processo intorno al caso dei 21 bambini della scuola.”

Chi segue da tempo questo blog, sa quanto ci siamo occupati del caso di Rignano Flaminio: alcune miti maestrine di mezza età furono accusate di aver organizzato orge sado-sataniche in una scuola materna, ai danni di ben ottanta bambini; orge durate per un lungo periodo di tempo, in pieno orario scolastico, senza che nessuno si fosse accorto di nulla. Il pubblico ministero aveva chiesto ben 12 anni di reclusione a testa per tre maestre, una bidella e uno sceneggiatore televisivo.

Bene, non solo sono innocenti, ma il fatto non sussiste. Non è mai successo.

Il 24 aprile del 2007, dopo nove mesi di intense indagini che non avevano dato alcun riscontro oggettivo, gli imputati (compreso all’inizio un benzinaio dello Sri Lanka che non conosceva nessuno di quelli coinvolti, ma era uomo e pure nero, e quindi fu preso per “l’Uomo nero”) furono arrestati.

Due giorni dopo, ho scritto un post in cui devo ammettere che ho sottostimato  i tempi processuali (visto che presumo ci saranno appelli):

“Quando, cinque anni dopo, saranno conclusi processi e assoluzioni, e l’insegnante potrà cominciare a richiedere gli arretrati, rimarranno sul suo stato di servizio gli anni di sospensione: “come mai?” “O, niente, era solo un’accusa di pedofilia e abusi satanici, ma poi mi hanno assolta”.”

La follia di Rignano Flaminio non è stata un ritorno alla medievale (o post-medievale) caccia alle streghe, come potrebbe pensare qualche illuminista.

Al contrario, mentre gli imputati sono tutti di vecchie famiglie del posto, la maggior parte degli accusatori provengono dalla borghesia romana – spesso legata alla Rai – che ha deciso di vivere fuori città.
Gli accusatori si basano sul fatto che alcuni dei bambini in effetti dichiarano di ricordare i presunti abusi; a chi obietta sostenendo che i genitori potrebbero aver lavorato a lungo per indurre tali “ricordi”, affermano, “ma che interesse avrebbero i genitori a farlo?”

Ora, non credo che la colpa sia della minoranza di genitori che sostiene che i loro figli sarebbero stati abusati. Certamente apprensivi, imbevuti di panico televisivo, ma anche indotti a loro volta a entrare in panico da altri.

Infatti, come rivela l’Espresso, tutto ebbe inizio quando una bambina di 3 anni e mezzo avrebbe avuto dei comportamenti anomali.

“I genitori la portano nel miglior centro di Roma: il Progetto Girasole dell’ospedale Bambin Gesù. La dottoressa li gela: “Non sono comportamenti normali per la sua età. Riproduce quello che ha visto o che ha subito. Forse a scuola”. La coppia si confida con le mamme e i papà dei compagni. A pensarci bene, anche loro hanno notato qualcosa di strano.”

Che si tratti del “miglior centro” è un’opinione; ma è bene precisare che il “Progetto Girasole”, nonostante il nome dell’ospedale in cui opera, non ha nulla a che fare con la Chiesa. Come dirà proprio un avvocato dei genitori – è “specializzato nella valutazione e nella… ecco nell’esistenza degli abusi sessuali sui bambini.

Solo in seguito al parere di questi “specialisti nell’esistenza”, e pare anche alla lettura di qualche libretto scandalistico su esoterismo e satanismo, si è diffuso il panico tra i genitori, che dopo alcune riunioni hanno contattato i carabinieri.

L’argomento meriterebbe un lungo discorso, e purtroppo in questo momento non ho il tempo per farlo: diciamo che alcune frange del vasto mondo dell’assistenza sociale, in stretto rapporto tra di loro, sono state contagiate in anni recenti da un dispositivo ideologico che nasce negli Stati Uniti.

Il pensiero di Freud si è diffuso rapidamente negli Stati Uniti, più che altrove, subendo però una radicale trasformazione. Alla base dell’ideologia statunitense, c’è da sempre il concetto: il mondo dipende dalla mia mente, come devo cambiare la mia mente quindi per avere il mondo?

Le risposte sono varie, e vanno dalla preghiera alla psicoterapia.
Una delle varianti del pensiero di Freud è il recovered memory movement, che sostiene all’incirca quanto segue:

- le distorsioni comportamentali nascono sempre da abusi sessuali subiti nella prima infanzia
- per difendersi, la vittima “rimuove” l’evento dalla memoria cosciente, che rimane però annidata, perfettamente integra, nell’inconscio – questa rimozione genera appunto i disturbi comportamentali, praticamente di qualunque natura, di cui soffre chi si rivolge al terapeuta
- solo il terapeuta è in grado, attraverso un gioco di associazioni, di far riemergere in cristallina perfezione il ricordo rimosso e guarire così il paziente
- il paziente che non ricorda sta opponendo una “resistenza“, che va pazientemente smantellata: il fatto che “resista” dimostra proprio la profondità del trauma.

La dimostrazione starebbe nel fatto che i pazienti di terapeuti che credono in tale teoria, dopo lungo lavoro, effettivamente “rivivono” in qualche modo il presunto abuso, facendone il centro della propria esistenza e diventando così dei “sopravvissuti” a vita.

Richard Ofshe ed Ethan Watters, in Making Monsters. False Memories, Psychotheraphy and Sexual History, raccontano la complessa storia di questa teoria, in cui si intrecciano molti fattori.

Alla base, lo scontro inevitabile tra ciò che fonda il capitalismo – l’idea americana, se sei un fallito è colpa tua – e ciò che il capitalismo genera – il consumatore oggetto di cura e amore, che ritiene di avere infiniti diritti come individuo, e cerca merci e soddisfazioni sempre più virtuali.

In questo contesto, esplode la necessità da parte di milioni di professionisti della terapia di ogni sorta di espandere il proprio mercato al di là di quello ristretto delle istituzioni psichiatriche, costruendo forme generiche di “disagio” in cui le grandi masse possano riconoscersi.

Poi la denuncia da parte dei reduci del Vietnam dell’abuso politico – e per nulla “rimosso” – che subirono realmente, che però ha portato al compromesso di riconoscere di aver subito abusi più sottili; il femminismo militante che trovava in questa teoria un meccanismo semplice per le proprie denunce; la diffusione del fondamentalismo evangelico con le sue fobie sessuali e del pentecostalismo con i suoi dèmoni da esorcizzare.

Il tutto in una società sempre più complessa e colta dal panico, cui rimedia con il grido, “più carcere per tutti!”

In Italia, elementi analoghi si mescolano ad altri – per capirci, la ben nota ossessione igienico-protettiva delle mamme che lucidano tutti i giorni i pavimenti delle case e che denunciano gli insegnanti che sequestrano i telefonini in classe.

Nel caso di Rignano, la politica ha svolto un ruolo ambiguo, e ci sono state voci che potremmo dire genericamente di “destra” e di “sinistra” da entrambe le parti: i migliori interventi sono stati di Giovanardi (centro), Il Foglio (destra) e Bonini (sinistra), e quindi nessuno è riuscito a ricavarne il solito gioco per tifoserie contrapposte; inoltre, il fatto che il parroco che si fosse schierato con gli accusati ha azzittito sia gli illuministi che altrimenti avrebbero parlato di una “retriva caccia alle streghe” che i cattolici “difensori della famiglia contro il satanismo”.

Comunque, qualcuno come il neofascista Mario Corsi di Roma ha organizzato cortei colpevolisti, mentre la responsabile dei rapporti con le istituzioni dei genitori [colpevolisti] di Rignano Flaminio, Roberta Lerici, e’ stata nominata responsabile delle politiche per l’infanzia e lo stalking dell’Italia dei Valori.

Corsi e la Lerici erano evidentemente concordi con l’idea che una bambina di tre anni non può dire il falso, nemmeno quando periti di ogni sorta e genitori le ordinano di raccontare storie fantastiche.

Ovviamente, le prime vittime sono i bambini stessi, che dovranno convivere vita natural durante con mostri mai esistiti.

E. Sue Blume è autrice di Secret Survivors, un bestseller americano che spiega come “oltre la metà delle donne siano sopravvissute a traumi sessuali” anche se non lo sanno.

Come accertarsene? Traduco una parte dei sintomi che la signora Blume indica come rivelatori di abusi non riconosciuti:[1]

- paura del buio… incubi
- scarsa stima del proprio corpo
- mal di testa, artrite
- sentirsi diverse
- problemi gastrointestinali
- essere alcoliste o totalmente astemie
- nervosismo quando si è osservate
- rapporti ambivalenti
- mancanza di ricordi di abusi
- tendenza ad assumere rischi oppure a evitarli…

Eccetera.

Se vi riconoscete in un qualunque punto della lista, la signora E. Sue Blume vi rivelerà i loschi segreti della vostra infanzia al prezzo di 125 dollari l’ora, comunque potete avere anche una consulenza email al costo di 45 dollari a domanda.

Lei vi garantisce che potete scalare i suoi onorari dalle vostre tasse, ma non accetta di essere rimborsata dalle assicurazioni, perché pagano troppo poco. [2]


Note:
[1] Riprendo dal libro di Ofshe e Watters.
[2] Negli Stati Uniti, la gran parte delle terapie, a prescindere dalla loro utilità, viene pagata dalle assicurazioni private, che però impongono limiti di spesa contro cui il ceto psicoterapeutico si batte eroicamente da anni.
P.S. Chi fosse interessato a seguire in dettaglio gli sviluppi della vicenda, può consultare il blog Giustizia Intelligente.

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