giovedì 14 giugno 2012

Alba in piazza a Milano per Syriza

 

da soggettopoliticonuovo   

 

Non c’è più Tempo! 

Il 17 giugno in Grecia si vota per la seconda volta nell’arco di due mesi, dopo che il 6 giugno i partiti vincitori delle elezioni non sono riusciti a formare un governo. 

La situazione attuale in Grecia è senza precedenti dalla fine dell’occupazione tedesca nel 1944: disoccupazione giovanile al 50%, imprese, commercio, case editrici in fallimento, migliaia di mendicanti e senza tetto nelle strade, tagli a ripetizione su salari e pensioni, madri che affidano per disperazione i figli a istituti religiosi purché possano mangiare, privatizzazioni in serie, distruzione dei servizi sociali, suicidi che si moltiplicano. Questo è il risultato del Memorandum imposto dalla Troika (FMI, BCE, Commissione europea) che spinge con le proprie politiche di austerità neoliberiste un popolo al suicidio. Al contrario, gli armatori, le banche e la Chiesa non sono tassati e il gigantesco bilancio del Ministero della Difesa non subisce benché minime riduzioni.

Queste politiche sono state imposte dalle autorità monetarie europee sostenendo che era l’unica strada percorribile per sottrarsi alla stretta di un debito pubblico di cui hanno per anni beneficiato le banche e le industrie delle economie più forti come Francia e Germania e che hanno ottenuto l’effetto opposto a quello promesso. Per impedire al popolo greco di opporsi a queste politiche gli è stato impedito, con l’assenso dei precedenti governi, di pronunciarsi sul Memorandum della Troika con un referendum e oggi si cerca di condizionare, con il ricatto, l’esito delle elezioni.
È la stessa politica, con un anno di anticipo, che la BCE, la Commissione europea e il governo Monti stanno imponendo all’Italia, con esiti che vanno nella stessa direzione: ogni giorno ci viene detto che il nostro paese “è stato messo in sicurezza” per poi scoprire il giorno dopo che bisogna ricominciare da capo a spremere i cittadini e i lavoratori a beneficio delle banche e della finanza che specula sui debiti pubblici degli Stati. Dopo la Grecia, il Portogallo, la Spagna, L’Italia.
La difesa dell’occupazione, del reddito, della dignità del lavoro, ma anche dell’economia e delle imprese oggi costrette a chiudere una dopo l’altra dalla politica economica del governo passa attraverso il rigetto delle imposizioni della BCE, del FMI e della Commissione europea. L’Europa che vogliamo è una società dei diritti, di una vera democrazia dove i cittadini possano decidere e costruire il loro futuro, della dignità del lavoro, di un’occupazione e un reddito per tutti. Per questo le elezioni in Grecia, dove sono in gioco la conferma o il rigetto del Memorandum e delle politiche liberiste della BCE, possono essere un punto di svolta per tutto il continente, e a maggior ragione per il nostro paese.
Noi di A.L.B.A. (Alleanza, lavoro, beni comuni e ambiente) del nodo di Milano, facciamo un appello a tutte le forze politiche italiane, ai partiti, alla società civile, ai giornali e ai sindacati, ai vecchi ed ai giovani, a operai e studenti, a precari e disoccupati affinché sostengano, sia in queste elezioni che soprattutto dopo, quando si tratterà di formare un nuovo governo, le organizzazioni politiche che in Grecia esigono una rinegoziazione del Memorandum e con esso di tutta la politica di “austerità” e miseria imposta ai lavoratori e al popolo, a difesa dei privilegi, della ricchezza e del potere delle banche e dell’alta finanza. La principale di queste organizzazioni è oggi SYRIZA, la coalizione della sinistra radicale greca guidata da Alexsis Tzipras.
La Coalizione della sinistra, Syriza, non nasce ora. Esiste da ben otto anni e al suo interno coabitano benissimo varie sensibilità della sinistra. La loro convinzione è di voler rimanere nell’Unione Europea, riformandola dal basso, con nuove regole che esprimano il volere dei suoi cittadini, partendo dalle loro esigenze, dalla loro volontà di appropriarsi dell’identità europea, identità fondata sui comuni valori di libertà e solidarietà e su uno stato sociale conquistato nei decenni con dure lotte, rifiutando la dittatura del dio mercato neoliberista e dei suoi burocrati. Queste convinzioni sono anche le nostre. Unendo le forze si apre la strada alla loro affermazione.
Alle fonti della filosofia e della cultura greca ci siamo abbeverati tutti, a quelle stesse fonti vogliamo tornare per costruire un’altra Europa.
Le elezioni del 17 giugno sono un punto di svolta per la Grecia e per l’Europa tutta.

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