Franco Bifo Berardi da Micromega
L’unione europea nacque come progetto di pace e di solidarietà
sociale raccogliendo l’eredità della cultura socialista e
internazionalista che si oppose al fascismo.
Negli anni ’90 le grandi centrali del capitalismo finanziario hanno
deciso di distruggere il modello europeo, e dalla firma del Trattato di
Maastricht in poi hanno scatenato un’aggressione neoliberista.
Negli ultimi tre anni l’anti-Europa della BCE e della Deutsche Bank ha
preso l’occasione della crisi finanziaria americana del 2008 per
trasformare la diversità culturale interna al continente europeo (le
culture protestanti gotiche e comunitarie, le culture cattoliche
barocche e individualiste, le culture ortodosse spiritualiste e
iconoclaste) in un fattore di disgregazione politica dell’unione
europea, e soprattutto per piegare la resistenza del lavoro alla
definitiva sottomissione al globalismo capitalista.
Riduzione drastica del salario, eliminazione del limite delle otto
ore di lavoro quotidiano, precarizzazione del lavoro giovanile e rinvio
della pensione per gli anziani, privatizzazione dei servizi. La
popolazione europea deve pagare il debito accumulato dal sistema
finanziario perché il debito funziona come un’arma puntata alla tempia
dei lavoratori.
Cosa accadrà? Due cose possono accadere: o il movimento del lavoro
riesce a fermare questa offensiva e riesce a mettere in moto un processo
di ricostruzione sociale dell’Unione europea, o il prossimo decennio
vedrà in molti luoghi d’Europa esplodere la guerra civile, il fascismo
crescerà dovunque, e il lavoro sarà sottomesso a condizioni di
sfruttamento ottocentesco.
Ma come fermare l’offensiva?
Le elezioni italiane sono una risposta che può evolversi in maniera
positiva o in maniera catastrofica. Dipende dai progressisti, gli
intellettuali e gli autonomi del continente, dipende da noi.
Il 75% dell’elettorato italiano ha detto no al progetto anti-europeo di Merkel Draghi Monti.
25% si sono astenuti, 25% hanno votato per il movimento 5 Stelle di
Beppe Grillo, 25% hanno votato per il partito della mafia e del
fascismo, e per il più geniale truffatore della storia, Berlusconi,
nemico giurato di Angela Merkel perché la mafia non può più accettare il
predominio economico di Berlino.
Il movimento di Beppe Grillo è la novità di queste elezioni.
Raccoglie soprattutto voti dai movimenti di sinistra e raccoglie anche
voti anche dalla destra. Beppe Grillo – che ha una formazione autonoma
antiautoritaria – ha detto più volte che il suo movimento intende
sottrarre voti alla destra, e ci è riuscito.
Non credo che il movimento 5 stelle potrà governare l’Italia, non è
questo il punto. La funzione importante e positiva che il movimento ha
svolto è rendere il paese ingovernabile per gli antieuropei del partito
Merkel-Draghi-Monti.
L’elettorato italiano ha detto: non pagheremo il debito. Insolvenza.
La governance finanziarista d’Europa è finita, anche se Berlusconi e
Bersani si metteranno d’accordo per sopravvivere e continuare a
impoverire il paese spostando risorse verso il sistema finanziario. Non
durerà. Ma allora può cominciare il peggio.
La classe finanziaria tenterà di strangolare l’Italia come ha
strangolato la Grecia. La crisi politica si farà convulsa e violenta.
L’esito può essere spaventoso. Mafia e fascismo hanno mostrato di
controllare il trenta per cento dell’elettorato italiano, e la sinistra
non esiste più. La secessione del Nord si riproporrà anche se la lega è
crollata.
Epperò invece può iniziare un processo di liberazione d’Europa dalla
violenza del capitale finanziario, una ricostruzione d’Europa su basi
sociali. Fuori dagli schemi novecenteschi può diffondersi dovunque un
movimento di insolvenza organizzata e di autonomia produttiva. Un
movimento di occupazione può trasformare le università in luoghi di
ricerca concreta per soluzioni post-capitaliste. Le fabbriche che il
capitale finanziario vuole distruggere vanno occupate e autogestite come
si è fatto in Argentina dopo il 2001. Le piazze vanno occupate per
farne luoghi di discussione permanente.
Il programma lo ha enunciato Beppe Grillo, ed è un programma molto ragionevole:
Salario di cittadinanza
Riduzione dell’orario di lavoro a 30 ore
Pensione a sessanta anni.
Restituzione alla scuola degli otto miliardi che il governo Berlusconi ha sottratto al sistema educativo.
Assunzione di tutti i lavoratori precari della scuola, della sanità e dei trasporti.
Nazionalizzazione delle banche che hanno favorito la speculazione ai danni della comunità.
Abolizione immediata del fiscal compact.
Il movimento cinque stelle ha impedito alla dittatura finanziaria di
governare. Ora tocca al movimento della società. Avrà la società
l’energia e l’intelligenza per gestire la propria vita con un movimento
di occupazione generalizzato?
Se non avrà questa energia avremo meritato il disastro che ne seguirà.
Nota
Leggo su Internazionale che i Wu Ming si lamentano del fatto
che il movimento di Beppe Grillo amministra l’assenza di movimento in
Italia. Ragionamento bislacco davvero. Dal momento che la società
italiana è incapace di muoversi allora debbono stare tutti fermi? Dal
momento che gli amichetti di wu ming sono stanchi allora tutto deve
restare ad attendere i tempi del loro risveglio? Fate movimento invece
di lamentarvi perché qualcun altro lo fa al posto vostro, magari in
maniera un po’ più rozza di come piacerebbe ai raffinati intellettuali.
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