domenica 24 marzo 2013

Il peggio pride riempie la piazza

Non si può rimanere indifferenti a quel brusio fastidioso di esseri accastati in una piazza, figuranti di una commedia surreale, uno sciame umano (?) accorso ad osannare un tale che ha ottenuto quanto più poteva ottenere dal peggio della società italiana. 
Quella gente è ripugnante. Lo sono perché furbi che prosperano nell'illegalità e nella menzogna e lo sono perché deboli di mente che raccolgono le briciole dei potenti e si esaltano per le gesta del re buffone. 
E' sbagliato prendersela con queste persone? Non so e non mi importa, non sono un politico e non ho rispetto per questa gente perché loro sanno. La maggior parte sa chi è Berlusconi e la sua cricca, ma accetta ogni scusa, ogni alibi che gli viene offerta, come boccaloni dallo sguardo vacuo e fieri di essere presi  per il culo, contenti di portarsi a casa i gadget del pataccaro più celebre d'Italia. Loro lo sanno  chi è Berlusconi, lo sanno e lo acclamano tutti coloro che vivono di malaffare, continuando a sperare nel perdurare di un clima tollerante verso i corrotti e lo sanno anche i suoi fedeli e servi sciocchi che fingono di non sapere. Lo sanno, ma non ha nessuna importanza, perché quello che hanno imparato e che la differenza la fa solo il tuo interesse privato e non chi è Berlusconi, perché tanto gli altri non sono meglio. Nichilismo da coatti.
Qualche buontempone di sinistra dirà che sono vittime, disperati che cercano per un giorno di riempire la borsa della spesa, ma non è vero, sono tutti indifferentemente dei pavidi mercenari senza dignità. 
Ce n'è per tutto in questa fiera: dai santuomini ipocriti, agli egoisti che pensano all'ennesima casa abusiva da costruire, ai faccendieri infami, alla partita IVA con le pezze al culo, fiero di fare la gavetta con raffinati artisti dell'imbroglio e della corruzione, fino al prezzolato a 50 euro.
L'unica attenuante che posso concedere a molta di questa gente è che coloro che pretendono di essere il meglio della politica nostrana, spesso si sono dimostrati alla loro bassezza, fornendo loro ulteriori alibi per continuare a dare il peggio di se stessi.


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