di Tonino D’Orazio
Sinistra è una parola “svalutata”
malgrado i concetti di giustizia sociale ivi contenuti diventino più forti e
pressanti.
Sono per lo meno 15 anni che si
discute intellettualmente sulla parola “cosa vuol dire sinistra” e sul
tentativo di riunificazione di forze che si considerano tali. Era una trappola
culturale. Si sono ricomposti e scomposti partiti e movimenti vari intorno al
tema. Niente da fare. Sono stati sconfitti da una elezione all’altra perché
rissosi e senza unità pur con identici intenti programmatici. Parimenti i
movimenti vari, che però sembrano essersi riconosciuti, ognuno per il proprio
pezzo, nel M5S.
Prima scompare dal parlamento e dai media la sinistra radicale (i
comunisti) per cui il PD diventa la sola sinistra italiana riconosciuta,
parlamentare e etichettata da Berlusconi.
Poi compare, veramente non all’improvviso, un movimento sull’onda che,
con gran parte dei concetti programmatici degli altri, riesce ad unificare e ad
essere profondamente credibile.
Un semplice sguardo comparativo e
si capisce che “sinistra” sia passata dalla parola ai fatti ma non per chi se
ne fregiava. A questi importano i concetti e i programmi radicali si nascondono
dietro “né destra, né sinistra”. A parole, altre parole.
Ci vuole un quadro comparativo
per capire differenze e sintonie vere.
Quanto il Pd sia vicino, con Bersani o Renzi, al programma del
Pdl-Monti e lontano dal M5S ?
Entrambi
vogliono la TAV,
entrambi sono per il MES (Ponte Messina), entrambi per il Fiscal Compact,
entrambi per il pareggio di bilancio, entrambi per le 'missioni di pace',
entrambi per l'acquisto degli F-35, entrambi per lo smantellamento dell'art.18
e il mantenimento in toto della disastrosa legge Biaggi, entrambi per la perdita
della sovranità monetaria e quindi del paese, entrambi per il finanziamento
della scuola privata, entrambi per continuare a privatizzare, entrambi per i
rimborsi elettorali (anche se il Pd oggi non può che proporne una diminuzione).
In realtà, questi punti sono
profondamente contrari al programma del M5S. I programmi del quale sono invece
simili al programma della Federazione di Sinistra, insieme, fra l’altro, al
recupero dei beni comuni (acqua, trasporti, energia, autostrade, una banca
statale di garanzia …). Anche al “reddito di cittadinanza”. (Pensate alla
raccolta delle firme della FdS e della Fiom-Cgil per una legge di iniziativa
popolare). Uno sviluppo per le energie rinnovabili che ci avvicinerebbe al meglio
del mondo e a Kyoto, invece di ridurci a succursale occidentale di maxi-consumi
petroliferi. E per l’Abruzzo di trivellare e distruggere tutto il territorio,
anche marittimo, come un groviera.
Un punto importantissimo è il
recupero della corretta e imprescindibile valenza della Carta Costituzionale. (L’ultimo
referendum vinto dal popolo, non dai partiti se ricordate, contro i
“modificatori” e gli “sgretolatori”). Il dire “ci vediamo in parlamento” sta
anche a ricordare ai partiti (anzi alle loro blindate segreterie) che hanno
occupato uno spazio non disponibile a essere lottizzato, manipolato (vedi premi
di maggioranza o legge Scelba accettando l’abominevole porcellum) e simonizzato da loro ad uso e consumo, cioè lo Stato
repubblicano. A riportare le istituzioni nell’alveo giuridico naturale e cioè che
esse sono di tutti e proprietà di nessuno. Tant’è che i partiti, nella
normalità di una Costituzione di fatto,
ne avevano perduto la nozione esatta. Ci voleva una folata di giovani
“innocenti” per ricordarlo a tutti, anche a quelli che si fregiano di far parte
dell’ANPI?
Per esempio, per ricordare al
garante Napolitano che l’art. 11 della Costituzione ci impedisce di fare “le
guerre di pace” e di comperare bombardieri che notoriamente non servono alla
difesa del nostro paese. Ma questo M5S non sarà mica pacifista ! Sembra un altro
tema caro alla sinistra storica e ai movimenti arcobaleno. Ma profondamente anche
al pacifico popolo italiano, già trascinato in tre o quattro stupide guerre.
Che dire della legge sul
conflitto di interesse (del 1957), mai applicata, con giudici e partiti
consenzienti. O sulla Direttiva Europea che non consentiva a nessun privato di
possedere più di due reti televisive. Solo questi due elementi ci avrebbero
permesso di non essere lottizzati per 20 anni e probabilmente di diventare un
paese europeo più o meno normale, magari con le stesse difficoltà degli altri,
ma non ridicolo, divorato e distrutto. Per quelli che hanno accettato questi
elementi è difficile ammettere lo sbaglio e tornare indietro. E perseverare si
sta dimostrando difficile e diabolico.
Per poter discutere con l’Europa (se
si fa ancora in tempo) quanta cessione di autonomia nazionale possiamo dare e a
chi, se non a un parlamento vero e democratico come quello europeo, che possa
essere legislativo per tutti e dare senso comunitario e progetto politico
futuro. Allora sì. Perché invece dobbiamo cederla a tecnocrazie o oligarchie rapaci
e strettamente private? Il M5S non vuole uscire dall’Europa perché, dice, ne
siamo già fuori di fatto. In effetti siamo già Pigs (parola inglese
sufficientemente indicativa) e economicamente colonizzati.
Tralascio la questione dignità
del lavoro e il Piano del Lavoro, che a mio avviso andava presentato e
contrattato direttamente con la Merkel per avere un minimo di successo, piuttosto
che con quelli interessati solo elettoralmente e che sono ideologicamente
Ichino dipendenti. Ugualmente non ho sentito nulla sull’abolizione degli ordini
professionali, vero blocco per l’innalzamento, il ricambio delle giovani
generazioni e della società.
Non so quanto il M5S possa
portare a casa del loro programma alternativo, ma se riuscissero anche al 30%
questo paese potrebbe veramente ripartire, con qualche speranza in più e
probabilmente con un po’ di giustizia sociale. Potrebbe addirittura salvare
anche la linea Bersani del Pd. I giovani hanno impostato un cambio
generazionale di prepotenza, cambio bloccato da decenni, e in questo senso sono
d’accordo con la visione e il sostegno dell’ambasciatore americano. Gli altri,
di sinistra come etichetta, pur proponendo le stesse (quasi) riforme, purtroppo
non sono più credibili.
Allora sinistra di parola o di fatti
reali?
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