di Tonino D'Orazio
Se ne avete. E’ l’unica
conclusione che si possa trarre dall’esperienza di Cipro. Il fatto
che il “prelievo forzato” sopra 100.000 euro sia del 20% non può
nascondere che per quelli sotto, e saranno sicuramente tanti e con
risparmi ottenuti sicuramente con più sofferenza, si rubi “solo”
il 4%.
Chi si scandalizza della
bravata liberista, ma anche liberal (i due termini tendono a
coincidere sempre di più), è, figurarsi, il Financial Times,
chiedendo le dimissioni del presidente dell'eurogruppo, l'olandese
Jeroen Dijsselbloem, che ha dichiarato che l’assassinio
effettivo di Cipro è "Un modello che potremo applicare
anche a futuri salvataggi". "Dijsselbloem, si ricordi che
il parlare a vanvera costa delle vite...ed è davvero il momento che
a lei costi il suo lavoro". Insomma, la coltellata va bene, ma
minacciarla a tutti è ingenuo. Si fa per gradi, insomma questo
Geronimo è un politico che non ha imparato nulla dello strozzinaggio
lento e legalmente democratico. Vuoi vedere che in fondo ci sia la
dimostrazione che lo statalismo coercitivo europeo liberal si sta
avvicinando sempre più nei fatti a quello dell’ex Unione
Sovietica, in tema anche di libertà individuale? (Quale libertà se
non hai soldi?)
Lo stesso Wall Street
Journal, insieme all’agenzia J.P.Morgan, consigliano ormai,
soprattutto ai ricchi e alle classi medie che sanno come fare, di
portare via i soldi e i risparmi dai paesi non “sicuri”,
inserendo fra questi, oltre l’Italia, anche la Francia del mite
Hollande. Non è ingenuo da parte loro consigliare dove e in quale
moneta straccia rifugiarsi.
Il “salvataggio” di
Cipro (che dovremmo iniziare a cambiare come termine con quello più
azzeccato di disastro di guerra economico-sociale perché comunque
lascia morte in macerie fisiche e umane), dopo quello greco, ha
innescato nei correntisti il timore che l'Europa, oltre alla stupida
ricetta “efficace” dell'austerity, ora ha tirato fuori dal
cappello magico anche quella del sequestro dei conti dei cittadini e
del prelievo forzoso.
Le banche stanno tentando
di evitare la fuga già da parecchio, sostenuti da legislazioni a
loro “amiche” (esempio:impossibile ritirare più di 1.000€, per
ritirare somme oltre 5.000, oltre che scatta l’anti-mafia o il
riciclaggio dei poveri, bisogna aspettare 4/5 giorni, bolli, tasse e
sovra bolli sui c/c), non ultimo il decreto che abolisce la privacy
sui c/c, appena firmato da un governo in fuga, ma che ha messo a
disposizione delle banche il paese intero (Fiscal compact). Il
blocco delle carte di credito dopo aver obbligato persino i
pensionati Inps a 480€ mensili ad aprire conti correnti e a
utilizzarle.
Insomma, in poche parole
è l’affossamento dell’euro, una specie di harakiri, fatta
proprio dai tecnocrati europei, che non sono meno pericolosi di
quelli italiani che si nascondono dietro il titolo di professori,
portando tra l’altro grave danno di immagine alla categoria. Non è
la minaccia di Grillo sull’euro in Italia che deve fare paura, sono
i tecnocrati tedeschi. Aspettiamo di vedere la “vendetta” della
Russia verso il furto e il sequestro fatto a Cipro sui lauti conti
correnti dei loro concittadini. Sarete stupiti e indignati se il
costo del gas o del petrolio russo ci costerà più caro tra poco,
come “risarcimento” popolare? Ma gli altri paesi che hanno
riserve in euro le convertiranno in altre monete teoricamente più
sicure? Porteranno via dalle cassette anche le tonnellate di oro
complessivamente disponibili? Ci sarà una fuga epocale dei risparmi
e dei capitali dai paesi più deboli dell’euro? Se non anche da
quelli meno deboli, perché il solo esempio è deleterio e alla lunga
può toccare a tutti. Mentre parliamo e scriviamo la fuga è
sicuramente già iniziata. Comunque c’è uno sconquasso in atto da
apprendisti stregoni, e i miliardi persi dalle borse europee dopo
l’esempio “ripetibile” del prelievo forzato è costato il
triplo del debito di Cipro, in una sola giornata. E’ ammettere
l’evidenza di un capitalismo stupido e incapace di ragionare
nemmeno nella sua logica.
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