lunedì 11 marzo 2013

Occupy Grillo

A questo punto l'unica cosa che rimane da fare è occupare il M5S. Visto che tale movimento come riassume in maniera brillante Carlo Freccero si trova avviluppato in un'impasse dal quale difficilmente verrà fuori, e visto che lo stesso è l'espressione di istanze dal basso ed è il massimo esempio di democrazia diretta(?) che abbiamo in Italia, consideriamolo un contenitore senza copyright dove far valere il principio della democrazia partecipativa e di una logica discorsiva che trascenda le appartenenze politiche. Strano a dirsi, ma il M5S sembrerebbe ormai una sorta di religione civile che funge da perimetro per qualsiasi istanza sociale e politica, dove possono e devono per forza di cose convivere cultori della tradizione ed eretici di ogni fatta in attesa di un nuovo papa e di un nuovo verbo.
Grillo parla solo di sprechi, come se quegli spiccioli che smuove la casta fossero il vero problema e non un modello di relazioni economiche e un paradigma economico che ci hanno imposto privandoci di reddito, di lavoro e di libertà. Altro che auto blu e rimborsi ai partiti. Ecco, infiltriamo questo movimento e facciamogli capire che il moralismo per smuovere le pance degli italiani non basta e ci vuole ben altro, e magari ricordiamogli che esiste anche un problema di cittadinanza universale che riguarda tutti, migranti compresi. Grillo perderà parte dei consensi trasversali che si è guadagnato finora, ma ci guadagnerà nei contenuti e comunque l'agenda politica non potrà più essere quella dei Monti e delle varie Troike. 


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