A questo punto l'unica cosa che rimane
da fare è occupare il M5S. Visto che tale movimento come riassume in
maniera brillante Carlo Freccero si trova avviluppato in un'impasse
dal quale difficilmente verrà fuori, e visto che lo stesso è
l'espressione di istanze dal basso ed è il massimo esempio di
democrazia diretta(?) che abbiamo in Italia, consideriamolo un
contenitore senza copyright dove far valere il principio della
democrazia partecipativa e di una logica discorsiva che trascenda le
appartenenze politiche. Strano a dirsi, ma il M5S sembrerebbe ormai
una sorta di religione civile che funge da perimetro per qualsiasi
istanza sociale e politica, dove possono e devono per forza di cose
convivere cultori della tradizione ed eretici di ogni fatta in attesa
di un nuovo papa e di un nuovo verbo.
Grillo parla solo di sprechi, come se
quegli spiccioli che smuove la casta fossero il vero problema e non
un modello di relazioni economiche e un paradigma economico che ci
hanno imposto privandoci di reddito, di lavoro e di libertà. Altro
che auto blu e rimborsi ai partiti. Ecco, infiltriamo questo
movimento e facciamogli capire che il moralismo per smuovere le pance
degli italiani non basta e ci vuole ben altro, e magari ricordiamogli
che esiste anche un problema di cittadinanza universale che riguarda
tutti, migranti compresi. Grillo perderà parte dei consensi
trasversali che si è guadagnato finora, ma ci guadagnerà nei
contenuti e comunque l'agenda politica non potrà più essere quella
dei Monti e delle varie Troike.
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