di Tonino D’Orazio
Altri lo vogliono.
Dall’Europa agli americani.
E’ in atto un ulteriore
attacco sistematico al nostro paese. Dagli “amici” più stretti.
Un po’ come le mantide religiose che divorano per troppo amore e
passione.
La guerra in atto per
continuare a tenere ingabbiato economicamente il nostro paese ha
qualcosa di talmente insano e antidemocratico che dovrebbe
risvegliare addirittura le coscienze patriottiche. Patriottismo
formale sempre sbandierato dalle destre italiane e paese puntualmente
svenduto dei suoi interessi fondamentali agli stranieri, amici. Non
pensavo di utilizzare questi termini ma mi sono ricordato che i
partigiani, tutti, si chiamavano tra loro “patrioti” componendo
il Comitato Nazionale di Liberazione dall’oppressione straniera.
Quando serviva non c’era né destra né sinistra.
Dopo aver perso due
guerre mondiali penso che la Germania non possa vincere questa terza,
oggi economica, pur essendo alleata alle maggiori forze e alle
lobbies finanziarie mondiali, cioè anglosassone, e in un
certo senso anche dipendente da esse e dai loro ratings. Il
suo tallone d’Achille è proprio l’Euro, e il mediterraneo è di
nuovo un boccone troppo grosso. Per questo sono nervosi più di noi,
da un ricatto a un altro, da un insulto all’altro. Anzi, mentre il
Fmi e l’Ocse hanno fatto marcia indietro e parlano dei danni che
con la Bce ci stanno procurando le politiche di austerità, in
Germania, invece, per motivi ideologici e anche elettorali, si
continua a far finta di nulla. E’ un popolo strano, tira dritto in
avanti, senza fermarsi, come ha sempre fatto, con metodo, fino alla
fine, sua e di tutti. Eccetto degli inglesi che li conoscono bene e
hanno scelto di non dipendere dall’Euro-Germania. Gli sciovinisti
francesi pensavano di diventare imperiali e lo sono diventati verso
di noi (e gli spagnoli) ricomprandosi tutto l’agroalimentare
italiano, le case di moda, l’aeronautica civile, le banche, la
produzione elettrica ecc … Vivono di rendita.
Certo per l’Italia
l’uscita dall’Euro porrebbe sicuramente una serie di gravi
problemi, però a detta di economisti mondiali, premi Nobel
sicuramente meglio, più competenti e meno disastrosi dei nostri
bocconiani attuali, ormai di già triste memoria, potrebbe anche
rappresentare una soluzione. Allora è proprio la Germania che un
giorno sì e uno no, socialisti e liberali compresi, minacciano di
spingerci fuori dall’Eurozona, se non facciamo ciò che vogliono, o
in un recinto euro di serie B, in un’aia-colonia per i polli di
allevamento di razza mediterranea. Vecchi ricordi mai sopiti.
Ci si mettono tutti,
anche la Svizzera che fa accordi con tutti ma non con noi per i fondi
trafugati dall’Italia e depositati presso le loro banche. Forse
sono talmente tanti che rischiano di impoverirsi o se lo fanno
rischiano di vederli sparire in migliori e più anonimi paradisi
fiscali. Una vecchia canzone popolare del Sud sussurrava che la
“Svizzera cammina con il nostro fiato e i nostri soldi”.
Nessuno dà per scontato
che una Europa di destra costruita da 20 anni su teorie thacheriane e
neoliberiste, (ma accettate dai socialisti europei), sulla guerra
economica interna, con il libero mercato che significa che il più
forte vince sempre, cioè tutti contro tutti, avrebbe dato questi
risultati. Allora salvare l’Italia, salvare l’Europa … A chi e
a che cosa si riferisce il termine salvare? E’ chiaro che questa
non è l’Europa democratica e parlamentare dei popoli, e questa
ovviamente non è più l’Italia della nostra Costituzione. Sono
diventate invece la solita antica guerra dei ricchi contro i poveri.
Della sopraffazione tramite la democrazia limitata. Lo stesso Draghi
ribadisce che elezioni o meno l’Italia è già su un binario
obbligato, e si riferisce alla norma inserita in costituzione
chiamata Fiscal compac . Allora perché tanto clamore per un
governo obbediente, un parlamento servile se non inutile perché
farebbe finta di gestire le risorse del paese già accaparrate
tecnicamente da altri, una nazione in ginocchio e senza speranza.
30% degli italiani stanno
rialzando la testa? Hanno messo una zeppa alle strane contiguità ?
Hanno scelto di slancio uno strano anticonformista contenitore.
Sicuro che non hanno capito niente? Sicuro che non si possa chiamare
questa fase elettorale “primavera italiana” e dare fiducia? O
bisogna mantenere in blocco tutto il “vecchio” che ci ha portati
in queste condizioni di sudditanza infinita e senza speranza?
Mantenere questo vecchio “non populista” (o anti-populista), cioè
senza il popolo, in una struttura ultra-neo-liberista mortale a fuoco
lento?
Per alcuni forse non è
più giusto indignarsi o ribellarsi. Altri, pragmaticamente, hanno
scelto quello che il convento passava, ma che conteneva una sicura
giustizia sociale e una moralità complessiva che altri non potevano
più accampare tranquillamente. Anzi, già così non lo possono fare
più.
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