domenica 11 marzo 2012

Il servizietto pubblico della Costamagna e quello privato della Carfagna

Perché invitare la Carfagna ad un programma televisivo che vuole parlare di donne e di 8 Marzo? Perché un simile personaggio è la controfigura ideale di una storia che vede molte donne sacrificare le proprie vite per conquistare dignità e diritti? Ergo, la premessa implicita sarebbe: parliamo di donne vere e per far risaltare il loro valore diamo la parola a una mignotta che ha svenduto il suo corpo ad un padrone ricco, vecchio e laido, in ossequio ad una sorta di fatalismo che vede la propria femminilità come un'occasione, un incidente biologico da usare a proprio vantaggio e non come un'entità storico-biologica che si modifica nella storia al modificarsi della coscienza collettiva e della concezione del diritto.
Sarebbe come dire, diamo le credenziali dell'interlocutore ideale a un mafioso, in quanto testimone ed autore del male, per metterlo alle strette e far risaltare la sua mafiosità.
Questa gente per quanto è possibile dovrebbe semplicemente essere combattuta,  come combattuti dovrebbero essere i loro padroni e, ignorarli, negando loro qualsiasi credenziale politica, è alle volte la strategia migliore per combatterli. Troppo riduttivo si dirà, significa negare che volente o nolente questa gente esiste e la loro stessa esistenza li pone davanti a noi come un problema irrisolto e quindi con un soggetto di normale interlocuzione. Sbagliato. Questi soggetti vanno trattati per quello che sono e non come un riflesso della nostra cattiva coscienza, o altrimenti rischiamo di fare figure barbine come la Costamagna. Lasciamoli lì dove sonno e preoccupiamoci di asciugare l'acqua dove nuotano piuttosto, un acqua sozza che ci contamina tutti. Gli amici di Mangano, Dell'Utri, Previti, i corruttori che si salvano con leggi fabbricate ad hoc, sono altro da noi. Ma con questo discorso forse la Costamagna c'entra ben poco, le leggi dello spettacolo sono altra cosa rispetto alla politica. 
L'allieva di Santoro si è illusa di poter dare a bere che stava facendo un servizio pubblico, alludendo, volontariamente o involontariamente, al servizietto privato della Carfagna. Alla fine si è capito che le premeva fare solo audience. Le è andata male, la trasmissione è stata un totale nonsense.

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