domenica 4 marzo 2012

Ciotti, Vendola, De Magistris l'appello per una trattativa

Tra i primi firmatari dell'iniziativa di Legambiente, il fondatore di Libera e il giurista Pepino. Ma ci sono anche i sindaci di Napoli e Bari e il leader nazionale di Sel: "Il governo riceva i primi cittadini della Val Susa senza riserve mentali"


di Sara Strippoli da Repubblica
 

La richiesta al governo di ricevere i sindaci della Valle di Susa "senza riserve mentali" e aprire un confronto reale su opportunità, praticabilità e costi dell’opera e sulle eventuali proposte alternative alla Torino-Lione, un tavolo pubblico con la partecipazione di esperti nazionali e internazionali. Questo l’appello che vede come primi firmatari don Luigi Ciotti e il giurista Livio Pepino, sottoscritto dal leader nazionale di Sel Nichi Vendola e da sindaci come Michele Emiliano, primo cittadino di Bari, e Luigi De Magistris, sindaco di Napoli.  L’appello arriva in parallelo al vertice, convocato da Monti con i ministri Passera e Cancellieri, in corso a Roma e fra i firmatari ci sono anche il sociologo Marco Revelli, il docente di diritto Ugo Mattei, Giorgio Airaudo, responsabile nazionale della Fiom Auto. E nomi del territorio come il consigliere di Sel Michele Curto e figure nazionali come il presidente nazionale dell’Arci Paolo Beni. "Dopo mesi in cui la politica ha omesso il confronto e il dialogo necessari con la popolazione della valle - scrivono nel documento - la situazione di tensione in Val di Susa ha raggiunto il livello di guardia, con una contrapposizione che sta provocando danni incalcolabili nel fisico delle persone, nella coesione sociale, nella fiducia verso le istituzioni".

Il presidente di Legambiente Cogliati Dezza, che ha promosso l'iniziativa, dichiara: "Le nostre motivazioni contro la realizzazione di questo progetto per l'alta velocità sono sostenute

dalle opinioni di autorevoli studiosi, tecnici ed esperti del settore. Per questo riteniamo fondamentale ottenere ora, a lavori ancora fermi, un incontro con il Presidente del Consiglio Monti, affinché la politica intelligente e lungimirante possa far superare questo conflitto che rischia di svilire e inquinare la lecita opposizione e i contenuti della protesta, che deve essere sempre corretta, pacifica e trasparente".

L’appello mette al primo posto la condanna della violenza ma aggiunge che non ci si può limitare a questo. "La contrapposizione e il conflitto possono essere superati solo da una politica intelligente, lungimirante e coraggiosa. La costruzione della linea ferroviaria è una questione non solo locale ma riguarda il nostro modello di sviluppo". Un governo di tecnici, è la conclusione "non può avere paura dello studio, dell’approfondimento, della scienza".

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