mercoledì 21 marzo 2012

Non salvate il soldato Camusso

La sig.ra Camusso, soldatessa dell'armata Brancaleone del Pd, deve essere un'assidua lettrice del nostro Blog, il quale come si sa rappresenta il comune sentire di milioni di uomini e donne. Leggendo uno dei post precedenti che inveivano contro il sindacato deve aver percepito la rabbia di questo corpulento soggetto collettivo, che non ne può più di gente come lei, Bonanni, Angeletti e compagnia cantando, e allora ha cambiato registro. Adesso fa la dura sull'Art. 18, mentre fino a ieri non vedeva l'ora di chiudere l'accordo. Ma è solo ammuina, ormai sa che volente o nolente l'accordo si farà e avrà i suoi effetti di legge, ma calarsi le braghe senza nemmeno un fremito, una virginale ritrosia, sarebbe equivalso ad un marchio d'infamia indelebile. Anche Bersani in un attimo di lucidità deve aver capito che forse era opportuno almeno abbaiare un tantino alla luna, tanto per far credere di essere un vero mastino dei diritti dei lavoratori e non il cane da salotto di Napolitano. Eppoi se non mostra almeno un guizzo sinistro, cosa gli racconta ai suoi amici Hoollande e Gabriel, rispettivamente capi dei socialisti francesi e tedeschi, che si sta dannando l'anima per tenere in vita un alfiere del liberismo e delle grandi banche  come Monti solo per carità di patria? Quelli per quanto socialdemocratici sono gente seria e non gli puoi dare a bere che vuoi fare un'internazionale socialista quando assomigli a una Thatcher sena capelli e per giunta senza palle. 
Licenziamenti a go go con la scusa delle motivazioni economiche e qualche spicciolo per chi rimane disoccupato, una finta sul precariato e di reddito di cittadinanza neanche un parola, come ha detto la Fornero gli Italiani si sfruscerebbero i soldi per abbuffarsi di pasta al pomodoro. Complimenti.
Adesso capisco perché pur avendo la vittoria alle elezioni in pugno avete preferito Monti, vincendo non avreste potuto fare in tutta tranquillità la politica che più vi piace: quella della destra.

1 commento:

  1. Mi rimangio i complimenti a Hollande e Gabriel, la socialdemocrazia europea è l'alfiere del liberismo

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