di Tonino D’Orazio
Strani auguri di buon
anno. “Siccome al peggio ormai non c’è più fine, speriamo che
il 2013 sia disastrato solo come il 2012”.
In realtà stiamo
assistendo ad una campagna elettorale strana. Senza politica del buon
senso. Viene rilanciato, come ormai da più anni, il messaggio della
riduzione delle tasse. Sia da Berlusconi che da Monti. Dopo. Nel
frattempo i telegiornali sono pieni di aumenti a raffica lanciando
una crescete apprensione. Con una certa insistenza maligna delle reti
di Berlusconi. Aumenti su obblighi che non si possono sfuggire. Il
cappio delle banche, delle assicurazioni e dei monopoli diventati
privati si stringe. Sono pronti a divorare ancora, per legge. Tutti
diventano collettori per lo stato mentre rimane loro qualche margine
di beneficio gratis.
Tutti i partiti, fautori
della legge elettorale definita giustamente “porcellum”, hanno
capito che non si potrà governare il paese se non in una “grande
Koalizione”. Si sa che la situazione elettorale del Senato è stata
creata ad hoc. E allora tutti al centro. Diventa una campagna
elettorale senza programma, oppure con tutto ed il contrario di
tutto. Campagna elettorale tattica.
Tutti vorrebbero di nuovo
Monti, uomo di estrema destra economica, proponendo di continuare la
sua Agenda alla macelleria sociale, malgrado una percentuale alta
dell’opinione pubblica contraria. Lui sa che avranno bisogno di lui
al Senato, se la sua lista-barcone riesce a navigare un po,
indipendentemente dalla volontà popolare maggioritaria contraria. La
democrazia è troppo addomesticata. Le elezioni ad aprile erano
troppo lontane per reggere, ma quelle di febbraio sono troppo vicine
alla nuova raffica di aumenti e a una nuova stagione per contare
altri poveri. Diventa patetico esibire “dolore” per le sofferenze
sociali, e difendere le politiche che le producono
Straordinariamente il
difensore dei ceti sociali eufemisticamente “meno abbienti” sta
diventando Berlusconi, sparando a zero sui concorrenti di destra dopo
averli sostenuti fino al mese scorso, rilanciando un anti-comunismo
inesistente ma che funziona ancora, liberandosi o forse “rottamando”
un bel po’ di voltagabbana, rilanciando invettive contro la Merkel
responsabile della situazione italiana, spiega che con la
Costituzione attuale non e' possibile governare (una terza repubblica
più leggera e padronale) e ciliegina, “aboliremo l’Imu al primo
Consiglio dei Ministri”. Riduzione del 50% dei parlamentari,
massimo due legislature, dimezzamento degli emolumenti ecc… Si
potrebbe dire che avrebbe potuto attuare tutte queste promesse in 18
anni di governo. Ma tant’è, i programmi massimi non servono in
campagna elettorale, bisogna ricordare poco, individuare solo il
proprio tornaconto, se ci si riesce.
Per il gossip, con grande
generosità, visto che si partiva da 300.000 euro al mese, ha
“regalato” alla ex moglie Veronica Lario 3 milioni di euro al
mese. Non c’è che dire. Un uomo nuovo e buono. (vedi le sue
interviste a sostegno delle ragazze-figliole poverine che mantiene
economicamente). Dal punto di vista economico i professorini al
governo sono stati degli incapaci. Lo dimostra schierandosi con
parecchi Nobel dell’economia contro la menzogna dello spread.
La verità può essere multipla. Anzi istituirà una
commissione-inquisizione per dimostrarlo, ma forse anche sull’operato
“golpista” di Napolitano per capire perché è stato mandato via.
Grande. I suoi processi sono passati in secondo piano e se questi
giudici comunisti, sempre pronti a scendere in politica anche loro, a
turno, ci provano a rilanciarli durante la campagna elettorale potrà
urlare allo scandalo anti-democratico a reti unificate, almeno fino a
marzo.
Dopo la morte della
grande signora, senatrice a vita, Rita Levi di Montalcini, rimane già
un posto vacante e c’è da scommettere che Napolitano, prima che
finalmente vada via, ha già qualche altro amico da proporre, nel
giro di 24 ore. Ne ha facoltà. Che ne pensate di un altro banchiere,
segno dei tempi, per gradire? Magari Prodi.
Per gli uomini di
sinistra il Pd rimane un problema insoluto. Costretto a rincorrere
l’agenda Monti, accettata e votata in toto da più di un anno,
senza possibilità di poterla ormai modificare, se non su
quisquiglie, il Pd non sembra avere un programma chiaro, o almeno un
po’ alternativo. Perché dire, ieri e oggi per domani, che Monti è
pericoloso? Anzi qualche sostenuto ideologo del massacro dei
lavoratori, come Cazzola e il renziano Ichino (da “gioiello della
sinistra a giullare dei banchieri”) che da scienziato precisa che
“Monti è più a sinistra di Bersani”, scelgono direttamente la
lista del professore. Hanno fatto finalmente chiarezza. Tanto se
Bersani dovrà fare poi l’accordo di governo con Monti sono in
ottima posizione. Mossa del cavallo.
Oltre alle altre, si
affacciano altre due liste civiche a sostegno di Monti una ex-Pdl (e
si capisce, con un fantasma chiamato Frattini) e una ex-Pd (dei non
rieletti alle ultime primarie). La confusione è totale. Sembra un
“si salvi chi può”. Non c’è più il tanto decantato
bipolarismo che avrebbe definitivamente fatto chiarezza
istituzionale, ma un nugolo di pianetini che ruotano e si aggrappano
dove sembra convenire di più. Tatticismo. E’ un quadro desolante.
Si aggiunga che più a sinistra si fa il possibile per dividersi,
frammentare le forze e continuare raggruppamenti e partitini
strettamente nominativi e personali con percentuali così ininfluenti
da favorire meglio le altre coalizioni. Ulteriore quadro desolante.
Non parlo di Grillo e il
Movimento 5 Stelle, ma solo per rimarcare però che viene sempre
presentato urlante dalle varie televisioni, di stato e padronali.
Sono curioso di vedere lo share di ascolto se lo fanno parlare
direttamente quando ne avrà diritto per la par condicio.
Se la paura dello spread
è diminuita, cosa ci proporranno come nuovo thriller? Non
ricominciamo con le stragi per favore, abbiamo già dato.
Perché essere ancora
messi in condizioni di dover votare il meno peggio?
Spero che Tonino si sbagli sulla sinistra e le formazioni politiche "personali". Anche se la lista Rivoluzione Civile con il nome Ingroia in primo piano è il riflesso di una perosnalizzazione dello scontro politico, e di un certo marasma a sinistra, è il meglio che c'è sul campo e aspira a ben più di una risicata percentuale di testimonianza.
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