martedì 8 gennaio 2013

Il re è nudo

Tonino D’Orazio

La sparata di Monti sia contro il Pdl di Berlusconi che il Pd di Bersani è di una verità drammatica. Piena della solita alterigia: “mi avete sostenuto fino ad oggi ed ora siete contro di me?”. Mi cercate per un continuo approccio e sostegno alla mia agenda che pure ha salvato l’Italia dei ricchi, (anche se tutti gli indicatori economici e sociali ci dicono il contrario), come nelle altre precedenti crisi decennali. Stupendo e veritiero ricatto. I due partiti maggiori sono nudi.
Uno il Pdl perché ha votato e fatto votare tutto quello che la banda dei tecnocrati al governo voleva, o che altri paesi e le rapinatrici banche volevano fosse fatto. Avete notato il pilotaggio dello spread a livello da far cantare vittoria a Monti in campagna elettorale? Sarà veramente un imbroglio come dicono sia Berlusconi che Grillo? Il Pd perché non ha avuto il coraggio di andare subito alle elezioni nel settembre del 2011, frenato dal tattico Napolitano. Oggi molto silenzioso di fronte al disastro sociale ed economico italiano e alla sua impossibilità di reagire e orientare politicamente. L’ha fatto per le destre, ora come si fa a sostenere ufficialmente il Pd in campagna elettorale?
Soprattutto se la Chiesa, con la solita ipocrisia, ci rimette del suo. I partiti, "se credono in un riformismo pieno e rispettoso delle persone, devono comprendere nei loro programmi e nelle loro agende, alcuni principi di fondo quali il diritto al lavoro, la tutela dello Stato sociale e democratico contrastando la sua erosione, i tentativi di abbatterlo e la crescita delle diseguaglianze". Sostenere Monti indicandogli il programma. Esattamente ciò che non ha fatto e non potrà fare, ma può sempre dirlo. Le vie del Signore sono infinite. E un nuovo Messia potrebbe anche nascere sulle macerie della seconda repubblica. Fa parte dell’arroganza del vecchio tecnocrate: “Mi sento pioniere della politica”. Ha imparato ovviamente che bisogna cambiare legge elettorale per poter comandare veramente. Presidenzialismo, per lui, e fuori tutte le ali. Da questo punto di vista mi sembra che in questi anni il fondo non si possa ancora toccare e dio ci liberi da una terza repubblica siffatta. Il loro numero e l’accelerazione delle repubbliche per non cambiare nulla non mi sembra riformista per niente. Vi sono in giro troppi padri della patria. E poi bisogna bloccare “il nuovo Gesù detto Beppe Grillo” (Parola di Casaleggio).
Il Papa chiama anche ad un cambio di ideale. Ormai il bene comune non sono i “beni comuni” ma la pace. Mai siamo stati così in guerra come in quest’ultimo decennio. E siamo pronti, dopo la Libia, ad altre eventualità come la Siria e magari anche l’Iran se non si sbrigano ad avere il deterrente atomico della morte che potrebbe frenarci. Altrimenti perché acquistare 100 bombardieri di “nuova generazione”? Chi dobbiamo bombardare per “difenderci” in anticipo?
L’appello più patetico viene fatto a Monti sulla questione del lavoro. Gli si consiglia di farne campagna elettorale. Dovrebbe scaricare la Fornero che ha ribadito che il lavoro non è un diritto dimostrando di non aver letto nemmeno l’articolo uno della Costituzione del paese che la strapaga. il Pontefice dice che “e' un bene fondamentale e non un optional, come farebbe intendere la nuova dottrina del capitalismo finanziario. Pertanto, occorre promuovere politiche attive del lavoro per tutti e la politica non deve puntare all'abbattimento dello stato sociale e democratico, erodendo i diritti sociali, pena la crescita delle diseguaglianze e il conseguente indebolimento della democrazia partecipativa. Senza i diritti sociali, non sono fruibili i diritti civili e politici". Si fosse iscritto alla Fiom-Cgil? Evidentemente no. Chiede di salvare lo stato sociale adesso che è distrutto strutturalmente anche per il futuro, tanto che nessuno propone di rispolverarlo e adeguarlo meglio. Ed è per questo che non è credibile, però non ci si può aspettare che sia un bugiardo o un demagogo populista anche lui. Anche se è una moda consolidata penso ne dovremmo avere un po’ meno in questo paese. Non potrebbe essere un assist boomerang? Magari per dare ossigeno a Casini, schiacciato tra le varie destre?
“Ulteriore taglio alle spese”. Il nostro sarà un paese in cui attecchisce facilmente il populismo però adesso ci si aggiunge anche un non meglio definito sadomasochismo. Dietro questa formula, fino ad oggi, le spese erano rappresentate per milioni di persone dalla perdita del potere d’acquisto delle misere pensioni, dalla straricchezza del possesso della propria casa dopo anni di sacrificati mutui, dai contratti nazionali troppo ricchi che facevano vivere i lavoratori al di sopra dei loro mezzi e nel mondo dei sogni, dall’aumento delle tasse racimolandole sui consumi tramite l’aumento dell’Iva e accise varie, dall’aumento incredibile della disoccupazione soprattutto quella giovanile e femminile (malgrado vadano via dall’Italia 200.000 italiani all’anno da tre anni, non più conteggiati), dallo spreco delle spese per la ricerca (unica vera ricchezza italiana) e per la scuola (“provate a vedere quanto costa l’ignoranza per un paese”).
Ulteriori privatizzazioni, che loro, Berlusconi compreso ma non solo, chiamano liberalizzazioni. C’è rimasto veramente poco di pubblico che dia latte, o denaro fresco, quotidiano a fiumi. I monopoli pubblici sono già diventati privati, sin dal primo Prodi. L’agroalimentare è totalmente in mano francese e da oggi forse anche l’Alitalia, quella senza debiti, perché questi passivi vengono pagati da noi. Ci rimane da vendere, meglio da regalare per quattro spiccioli, l’Inps-Inail, la Cassa Depositi e vedere come appropriarsi dei libretti di piccolo risparmio dei pensionati. Gli immobili, per quel che valgono oggi sono a buon prezzo, ma la rivendita a plus valore risulta troppo in là per essere un affare. 

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