Me lo ero ripromesso, volevo scrivere ancora qualcosa sulla
sinistra e la scienza, lo ha fatto Micromega molto meglio di quanto
avrei potuto farlo io, nell'ultimo numero dell'almanacco della
scienza.
Non è un argomento di poco conto, poiché con
l'irrazionalità e con le narrazioni sole non si costruiscono
alternative politiche. La narrazione è un buon stimolo all'azione e
serve per dare una trama accattivante a contenuti solidi, ma spesso
noiosi. Le storie narrate, l'immaginario, l'identità che si
costruisce come proiezione di un'ideale "trascendente",
sono la materia che da alimento alla passione, e la passione è
essenziale per il successo di un'impresa. Ma non basta. Se la
narrazione diventa autonomia del politico e questa l'unica sorgente
di verità, sarà fine a se stessa e si tramuterà presto in una
album di ricordi, belli e calorosi, ma inutili al fine di
creare un mondo più vivibile. Occorre conoscenza vera, l'abbandono
di pratiche irrazionalistiche e il ritorno a una scienza positiva, come strumento flessibile e affidabile, da usare con cura, ma senza per questo additarla continuamente a sistema di riproduzione del potere capitalista.
Perderemo per strada molta gente, amanti del post-moderno e del
post- strutturalismo e chissà quanti altri post, cultori delle
medicine alternative, complottisti, sciachimisti, pasdaran del cibo
biologico, animalisti, anti OGM a prescindere ecc, ma ne guadagneremo
in conoscenza e ed efficienza nell'azione.
In fondo c'è spazio anche per l'irrazionale, ma durante la
ricreazione, non quando si fa sul serio.
domenica 16 agosto 2015
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