domenica 22 aprile 2012

Lista Civica Nazionale (di destra)


Se accadrà, vorrà dire che sono stato un buon profeta. Avevo già paventato da tempo la possibilità che Berlusconi rubasse l'idea di una lista civica nazionale al fronte benecomunista e forse sta per accadere sul serio. Sembra che fra le novità di Angelino Alfano ci sia una Lista Civica Nazionale da affiancare al nuovo partito in gestazione, “la grande novità” attesa per dopo le amministrative. Ovvio che non c'è nulla di realmente nuovo nella politica berlusconiana, e il riproporre modelli di comunicazione e di marketing, basati solo sull'effetto annuncio, sa di vecchio, la solita sparata da piazzisti di mercato. Il punto però non è questo, il punto è che forse il Pdl ha colto la potenzialità di una lista civica nazionale quale aggregatore di soggetti politici e sociali percepiti come autonomi e apparentemente liberi dalla zavorra di un partito decotto e ampiamente sputtanato, e che tenti di sfruttarla alla meglio. E' una cosa da non sottovalutare. Probabilmente Berlusconi metterà dentro la lista personalità altinsonati del mondo della cultura, dello spettacolo ed anche dell'industria, come specchietto per le allodole, e dietro le fila magari piazzerà di sopiatto il solito stuolo di nani e ballerine a compenso dei loro servigi. Basterà questo a far dimenticare agli italiani le malefatte di questi signori? La gente ha la memoria corta si dice, e forse è vero, ma sicuramente la forza di Berlusconi sta nell'offrire al suo elettorato - il quale si sa ha uno stomaco forte e a cui poco importa se hai legami con la mafia o cosucce del genere - un valido pretesto per ricompattarsi. Di sicuro con le batterie di fuoco mediatico delle armate berlusconiane insieme ad una totale mancanza di scrupoli morali, si possono fare miracoli, lo dimostra la storia di questi ultimi venti anni, quando più di una volta Berlusconi è stato dato per spacciato, ma grazie ad una strategia che ha miscelato un'abile propaganda all'occupazione sistematica di tutti gli spazi pubblici e privati, è sempre resuscitato. La società civile italiana sana, quella che rappresenta la parte migliore del paese, paga lo scotto di un ritardo notevole nel mettere a punto strategie di aggregazione e di conquista del consenso in grado di rapresentare un'alternativa politica credibile. Solo negli ultimi tempi ci si è accorti che occorre fornire una sponda ad un soggeto politico probabilmente maggioritario nella società italiana, ma frammentario e attraversato da una conflittualità endemica, che rappresenta tutti coloro che hanno a cuore il bene comune. Si è parlato di liste civiche nazionali e di soggetti politici nuovi, ma si ha l'impressione che tali proposte non tengano conto dello stato di emergenza in cui ci versiamo: si rischiano involuzioni autoritarie e il consolidamento di un'idea dell'economia che considera il pareggio di bilancio un bene superiore al benessere delle persone e della garanzia dei loro diritti, celando dietro l'inganno del dato numerico e il buonsenso dei “conti in ordine” del buon padre di famiglia, l'intento di spostare enormi risorse dai ceti medio-bassi ad una classe parassitaria di rentiers. Non è allarmismo né complottismo, un medioevo prossimo venturo è alle porte, ci attende un neofeudalesimo e un ritorno a forme spontanee di aggregazione con una totale riconfigurazione delle soggettività politiche e sociali e la perdita del concetto stesso di tutela sociale. Occore dare risposte immediate ed estremamente chiare. Ciò che va compresa è la necessità di coniugare il momento dell'annuncio e della visibilità della proposta con quello necessario dell'elaborazone politica e di costruzione dal basso del nuovo soggetto. Ci potrà essere una sfasatura fra i due momenti, poiché il momento dell'elaborazione può richiedere tempi lunghi, con il rischio di annunci altisonanti e scarsa coesione ed adesione del soggetto politico in questione, ma è un rischio che si deve correre.
Grillo è stato bravo, ha capito tutto in anticipo e ha costruito un radicamento sociale partendo dalla rete e utilizzando parole d'rdine efficaci in grado di recuperare il malcontento dei milioni di delusi dalla politica. Certo lo ha fatto anche vellicando gli istinti peggiori della gente e con una buona dose di irrazionalsmo, ma non si può dire che il Movimento Cinque Stelle sia solo un fenomeno virtuale e bollarlo semplicisticamente come antipolitica o neoqualunquismo.
Non è troppo tardi per rimediare, le premesse per costruire una coalizione vincente ci sono tutte, basta solo passare dagli annunci sussurrati e nascosti dalle fumisterie del linguaggio politico, agli annunci chiari, meno cerebrali e un po' di più di pancia.

1 commento:

  1. non esistono colori politici(spesso finti ed acchiappagonzi)per le liste civiche, sennò che civiche sarebbero? io partecipo al progetto di una lista civica nazionale http://www.perunalistacivicanazionale.it/ dove non si parla di ideologie, serve onestà e coerenza, che manca oggi nel mondo politico italiano e nessuno puo certificarle.

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