giovedì 5 aprile 2012

Il reddito di cittadinanza come base dell'alternativa politica

Il reddito di cittadinanza è uno dei pallini di questo blog. Riteniamo in maniera assolutamente non fideistica, ma sulla base di considerazioni ed evidenze concrete, che sia un punto dirimente di qualsiasi programma politico che voglia uscire da recinto della logica del pareggio di bilancio o del fatalismo tragico del "non ci sono i soldi". Non è questione di rompere il salvadanaio per istituire un reddito di cittadinanza che tutti i paesi europei presi ad esempi dai nostri tecnici "modernisti", hanno da tempo. Abbiamo già postato diversi articoli che trattano il tema de reddito garantito in maniera esaustiva (http://doppiocieco.blogspot.it/2012/04/reddito-di-cittadinanza-il-modello.html; http://doppiocieco.blogspot.it/2012/02/basic-income-unidea-semplice-per-il-xxi.html) e non intendiamo qui replicarne i contenuti. Quello che è importante sottolineare è che quella del reddito garantito non è solo una trovata per alleviare le pene di chi non ha un lavoro con qualche mancetta, ma una maniera concreta  per ribaltare il paradigma neoclassico e neoliberista che coniuga crescita e tagli al Welfare come unica ricetta per uscire da un crisi  che è la prova evidente della sua fallacia. Il risultato che ci troviamo di fronte è l'abnorme e arricchimento di una elite ristretta di rentiers a danno dell'impoverimento generale. Tutto questo usando il cavallo di Troia del debito pubblico.
Se il reddito comune di cittadinanza  non lo proporrà la sinistra o qualsiasi "nuovo soggetto politico" lo proporrà la destra, in maniera strumentale e populistica e sarà un plebiscito.
Forse, lasciando da parte i toni da invasato di Paolo Barnard, dovremmo anche cercare di coniugare il reddito garantito con una visione alternativa dell'economia e la "Modern Money Theory" non sembra la solita paccottiglia dell'armamentario complottista, bensì una teoria organica e con solide fondamenta, ma su questo dovremo discutere ancora prima di esprimere un giudizio definitivo. Occorre ad ogni modo stare all'erta. I corifei del nuovo regime sono già all'opera per convincerci che il governo Monti ancorché necessario è addirittura riformista (vedi Giannini su Repubblica) e stanno ponendo le basi per una nuova aggregazione moderata che comprenda il Pd. Adesso piano piano si comincia anche a comprendere il senso dell'apparente suicidio del Pd, e del motivo per cui ha rinuciato scientemente a vincere le elezioni: semplicemente perché sarebbe stato costretto ad allearsi con una sinistra che se non altro per ragioni culturali, si pone in maniera critica nei confronti del credo liberista, e non poteva permetterselo, non era nei suoi piani. 
Mi chiedo cosa si aspetta a indire manifestazioni di protesta contro questo governo di tagliatori di teste e a richiedere elezioni subito.

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