domenica 15 aprile 2012

Delle conseguenze certe del governo Monti alla guida dell'Italia

Cosa sappiamo per certo...
Che il Pd ha preferito non vincere elezioni che aveva già in tasca perché avrebbe dovuto allearsi con la sinistra. E' ovvio quindi che il Pd non è un partito di sinistra e che anzi ci tiene a tenere le distanze da questa, ed è altrettanto ovvio che teme la concorrenza di Vendola e Di Pietro ed ha preferito il governo Monti nella speranza di un loro logoramento.
Che il Pdl grazie al governo Monti è in netta ripresa, come mostrano gli ultimi sondaggi, avvantaggiato dal fatto che non ha più i riflettori puntati addosso, con l'effetto di un cono d'ombra sugli scandali, che pure continuano a venire fuori tutti i giorni (vedi il caso della regione Lombardia ad es.) e con un impatto meno doloroso sull'elettorato. Aggiungiamoci che Alfano e soci si stanno gradualmente staccando dall'immagine del vecchio leader puttaniere e corrotto, le cui colpe peraltro appaiono addirittura veniali rispetto alla rapina del governo Monti ai danni di operai, giovani e pensionati. Insomma il Pdl quatto quatto sta rinsaldando il patto con i ceti sociali che lo hanno sempre sostenuto (leggasi corrotti, evasori, ricconi, faccendieri ecc) e che forse adesso non dovranno più trovarsi un nuovo referente poltico altrettanto “liberale” nei loro riguardi.
Che la sinistra e le forze che costituiscono una potenziale alternativa all'inciucio Monti Pd-Pdl-Udc, sono disorientate e mandano messaggi come al solito non univoci, con un Vendola che da una parte sembra prendere le parti dei poveracci bastonati in ossequio al pareggio di bilancio, dall'altra si lega le mani nell'attesa che il Pd finisca il suo lavoro di macelleria sociale col governo Monti, per poi stipulare con questo partito un'alleanza elettorale, nella strana convinzione che una volta ultimato il lavoro sporco, non si sa per quale ragione il Pd debba entrare di diritto a far parte di una coalizione di governo "alternativa"( a cosa?). Con ciò Vendola avalla di fatto la stramba teoria di Bersani: adesso è necessario spezzare le reni agli italiani, poi quando andremo al governo noi la musica cambierà (patti segreti? Vincoli di coalizione a livello regionale? Chissà, ma qualsiasi patto abbiano fatto Vendola e Pd, poggia sicuramente su premesse errate).
Che Rifondazione ha le idee più chiare, almeno sui termini elementari del confronto politico, ma manca purtroppo  dell'appeal necessario (e dei consensi) che gli permettano di mettersi a capo di una coalizione. Ad ogni modo il fronte di opposizione nel suo complesso non solo è sfornito di una visione davvero alternativa dell'economia e dello stato sociale rispetto a quella liberista e neoclassica, ma aldilà di dichiarazioni generiche (questo non è giusto, quest'altro andrebbe rivisto ecc.), non ha nemmeno uno straccio di programma alternativo. 
Consiglio: si valuti il reddito di cittadinanza e la Modern Money Theory, ci sta pensando anche Obama e in Argentina ha funzionato alla grande, sarebbe almeno un qualcosa di concreto e di organicamente definito da presentare subito agli elettori (dimeticavo non possiamo spaventare i mercati).
Che Grillo in questa situazione ci sguazza alla grande e sempre stando ai sondaggi, alle prossime elezioni prenderà un bel po' di voti.
Che il Pd, sempre alle prossime consultazioni elettorali si alleerà molto probabilemnte con l'Udc e chissà con chi altri, sempre che quest'ultimo non preferisca allearsi con il Pdl e con la Lega di Maroni, lasciando il Pd al palo.
Che una Lista Civica Nazionale a sua volta potrebbe raccogliere un gradissimo consenso, contendendo a Grillo quel 20-30 % di non voto.
Le conclusioni sono in apparenza elementari: lasciar perdere il Pd, considerando che è lui che non vuole avere a che fare con noi e che di fatto si è chiamato fuori da una politica che possa vagamente definirsi di sinistra o perlomeno non liberista; costituire subito questa bendetta lista civica con l'aiuto anche di quel Nuovo Soggetto Politico in gestazione, che aldilà di discorsi fumosi si spera sappia cosa vuole fare in concreto, e insieme alla altre forze disponibili (sinistra, Di Pietro), elaborare un programma politico alternativo in grado di attrarre quella enorme massa di scoantenti, i quali non vedono l'ora di respirare aria nuova e di avere un minimo di garanzie per il futuro.
Lo so la semplicità è difficile a farsi e io e qualche altro milione di persone non abbiamo capito niente. 
Dimenticavo la cosa che fra di tutte è la più certa: i poveri pagano e i ricchi incassano. Come al solito.

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