Mentre un papa, emblema della trascendenza si proietta nel mondo reale meglio di qualunque materialista sfatto o cultore della Dea Ragione, un esercito di incensati dal pregiudizio e dal terrore collettivo del nuovo mostro, il gender, che sembra partorito da una follia vandeana di ritorno, spara bordate contro il semplice diritto di progettare il proprio futuro lontano dalle sacrestie o dalle muffe di una psicologia da retrobottega.
Questi personaggi non mettono solo in crisi i diritti, questi languidi spacciatori di eternità senza fede, mettono in crisi il concetto stesso di tolleranza e di visione del diverso come prodotto di una disperante biodiversità.
Come posso infatti tollerare quegli insetti molesti che brulicano nel mio cortile e spacciano il loro ronzio per il canto celestiale del divino?
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