giovedì 11 giugno 2015

Il migrante del Grillo

Grillo sta bruciando tutta la credibilità conquistata negli ultimi mesi con le sue battaglie trasparenti sulla legalità e sul reddito di cittadinanza. “Sospendiamo Schengen... i migranti sono troppi e non c'è più posto nel nostro paese... bisogna risolvere i problemi che causano questi flussi incontrollati”. 
Frasi scontate e senza alcuna proposizione reale, ma che soddisfano un'equazione elementare: troppi migranti=basta accoglienza. In primis bisognerebbe capire cosa significa troppi, troppi rispetto a chi e a che cosa? Secondo non si può considerare una sola equazione in un campo complesso, anche perché l'equazione migrante che affoga=salvataggio, come dovere ineludibile di ogni essere civile, contraddice e annulla la prima equazione. 
Ci sono aspetti della realtà a cui non si può sfuggire e i flussi migratori sono fra questi. Per ora in assenza di una governance forte europea e direi anche planetaria il problema si affronta con il più elementare degli istinti umani: la solidarietà. Far prevalere l'egoismo travestito da buon senso è un errore fatale, che esporrà chiunque a contraddizioni insanabili, che avranno come unico sbocco una violenza incontrollata degli stati in guerra contro l'invasore.
Se vogliamo essere egoisti consideriamo la questione dal punto di vista della convenienza: possiamo pensare di arrestare i flussi migratori? No, perché se anche fermiamo quei disgraziati sui barconi ne arriveranno molti altri nei modi più disparati (teniamo conto che quelli che arrivano via mare sono un'esigua minoranza rispetto a quelli che arrivano per vi aerea), inoltre a questo punto davvero il terrorismo avrà più carne da cannone da sparare contro i nostri paesi e alla fine saremo costretti ad entrare in una guerra infinita che distruggerà la nostra umanità prima ancora che il nostro standard di vita. Ci conviene?
Diamo più sicurezza ai cittadini, coinvolgiamoli direttamente nelle scelte e nelle operazioni di aiuto, magari anche stimolando una sana economia dell'aiuto, sottraendo la gestione dei migranti ai vari Buzzi e Carminati.
È l'unica cosa da fare e i sostenitori della “volontà popolare” e della democrazia diretta come i grillini dovrebbero capirlo invece di fare il verso alla Lega.

4 commenti:

  1. L'editoriale de "il manifesto" di oggi, Venerdì 12 Giugno 2015, "Migranti, la grande mistificazione", fa il punto della situazione e conferma appieno quello da te enunciato: http://ilmanifesto.info/la-grande-mistificazione/
    Il lavoro culturale politico sociale ed economico nel senso che tu bene enunci, vista la situazione di demenza dilagante e, in parte, fortemente indotta, appare immane e disperante ma, allo stato dell'arte, mi appare il primo e il più importante per la ricostruzione di una sinistra di classe in Italia che voglia veramente andare al potere per cambiare lo stato delle cose.

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  2. Andare al potere è indispensabile. Il problema è riuscire a governare. Occorre avere in mente un progetto che salvaguardando i principi di fondo riesca a mediare con ceti politici e sociali diversi. Insomma un patto sociale e politico di leniniana memoria in un contesto capitalistico avanzato.

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  3. Purtroppo le opinioni di grillo sui “clandestini” (così a volte li definisce) , non sono nuove, né frutto di estemporaneità. A prescindere da considerazioni umane ed etiche, e prescindendo anche dalla carenza (voluta o meno) di analisi geopolitica che tali opinioni presuppongono, è evidente che c’è un macigno ( proprio su un tema estremamente importante, di interesse diffuso e su cui la destra sta affilando le armi) sulla strada di una possibile “collaborazione” a sinistra con i Cinque Stelle. I quali poi, per dire, si esprimono contro le sanzioni alla Russia. Bene. Ma queste sanzioni, insieme alla guerra in Ucraina, sono un altro dei frutti della politica imperiale statunitense, che sta facendo (bombe e ISIS) terra bruciata sulle sponde del Mediterraneo e oltre: cioè i luoghi da cui scaturiscono i flussi migratori. Questi, mi pare, sono effetti della attuale governance mondiale. La quale agisce per esasperare le paure, e quindi rinsaldare militarmente attorno al braccio armato della Nato un' Europa allo sbando, che potrebbe prendere il volo verso est. Aspetti che non andrebbero sottovalutati, credo, se si vuole affrontare da sinistra e con umanità un problema straordinariamente complesso.

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  4. Si il problema imigrazione è un vero macigno, ma io mi ostino a considerare un'alleanza fra sinistra e 5S inevitabile per quanto faticosa sia. Se accettiamo l'idea che i pentastellati non siano il manifestarsi di una forma di protofascismo, ma un movimento comunque vada democratico, dobbiamo far rientrare tutti i problemi, immigrazione compresa in un ambito dialettico di confronto/scontro. Riguardo alla Russia, per me quella è la conferma che i 5S non vanno a braccio, ma hanno una strategia che affianco all'immigrazione comprende anche la politica estera. Entrambi i problemi hanno una capacità deflagrante notevole e forse giriamo la testa mentre un conflitto mondiale è alla porte. Dici bene sul Mediterraneo è in atto da tempo una strategia di destabilizzaione pericolosa come si è visto con la Libia e con l'ISIS creatura degli USA, il tutto forse per creare un caos che impedisca ciò che appare fatalmente inevitabile: la crescita ddel potere dei BRICS con Russa e Cina che si candidano a governare le sorti dell'economia mondiale. Ricordiamo ci che se il dollaro perde la sua funzione di valuta di scambio gli USA sono morti

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