Gli impresentabili
vincono, anche ieri notte hanno festeggiato.
A Sud spesso e volentieri c'è un rapporto diretto con l'impresentabile, altre volte invece è mediato da reticoli
familiari e sociali.
Nei piccoli centri con
l'impresentabile ci parli, lo vedi quotidianamente, non di rado ruffianamente ti saluta per primo.
L'impresentabile promette,
elargisce, ti rende parte di un gruppo, ti da persino un'identità,
un orgoglio impresentabile che ti fa inalberare se il tizio diventa
bersaglio di oppositori politici o giornalisti.
Quando non vuole indossare i panni del pacione il padrino annacquato ti minaccia, esercita un controllo capillare del territorio, ti fa tremare se non fai il tuo dovere. In casi estremi ti punisce duramente.
Quando non vuole indossare i panni del pacione il padrino annacquato ti minaccia, esercita un controllo capillare del territorio, ti fa tremare se non fai il tuo dovere. In casi estremi ti punisce duramente.
Molti ci hanno campato con
gli impresentabili, riuscendo a sistemare figli e congiunti, e non si
può nemmeno dar loto tutti i torti se hanno scelto il lavoro a due passi
da casa piuttosto che l'esilio. In definitivaa i signori delle tessere
ti danno un buon motivo per votarli, fosse anche per non essere la
mosca bianca al bar.
Inutile dire cose scontate
come: “ci vuole un profondo cambiamento culturale”, lo sappiamo
tutti. Ma qualcosa si può fare, si può dare voci a quei ragazzi e a quelle
giovani generazioni che possono rimpiazzare la vecchia classe
dirigente. Un partito o movimento che sia dovrebbe aprire circoli,
colonizzare i territori, diffondere il virus della cultura e
dell'impegno in prima persona. Non basta. Per sfuggire al ricatto
occorre un reddito. L'operazione reddito di cittadinanza è
un'operazione di bonifica e di libertà delle coscienze. Ma in quei
territori i Landini e i Civati ci debbono andare, intessere
relazioni, costruire embrioni di democrazia, togliere il sorriso di
bocca agli impresentabili e renderli impresentabili sul serio.
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