sabato 4 febbraio 2012

Dieci minacce per l'economia nel 2012


di Adrián Mac Liman (CCS) (da Visiones Alternativas)  
traduzione per DoppioCieco di Franco Cilli


La comunità finanziaria internazionale saluta l'anno entrante con innegabile pessimismo. I cattivi presagi sul futuro dell'economia mondiale, sulla capacità dei paesi industrializzati di superare la crisi attuale, si sono tradotti nelle stime sulle valutazioni di rischio elaborati alla fine del 2011 dalla maggiori agenzie di rating. Nonostante tutto, le minacce assumono contorni diversi a seconda del colore delle lenti attraverso le quali vengono osservate.

La nostra attenzione è stata attirata dal “decalogo” dei pericoli potenziali elaborato appena una settimana fa dagli analisti del gruppo Nomura, principale istituto finanziario del paese del Sol Levante. Nel loro studio, intitolato “Global FX Outlook 2012”, gli esperti giapponesi, elencano una serie di fattori, che riportiamo qui di seguito, in grado di influire sull'economia del pianeta. Ne viene fuori uno scenario piuttosto scoraggiante della situazione.
Secondo gli analisti dei rischi di Nomura, le dieci minacce geopolitiche a uno sviluppo armonico dell'economia sono:

- Possibile fallimento della zona Euro, se la Germania e la Banca Centrale Europea non adottano misure atte a proteggere il sistema finanziario dei 17 stati che fanno parte dell'area Euro. In questo contesto, la flessibilità dell'atteggiamento tedesco costituisce un fattore chiave per la sopravvivenza della moneta comune.

  - Il successo o il fallimento delle autorità statunitensi nel momento in cui chiederanno la proroga dei programmi sociali destinati ai disoccupati e alla promozione della riduzione delle imposte. Entrambi i fattori potrebbero incidere sulla crescita de PIL.
- Impatto negativo della “primavera araba”sulla produzione di greggio. L'ascesa al governo di partiti di ispirazione islamica e le agitazioni registrate nelle ultime settimane in alcuni dei paesi del Medio Oriente, lasciano presagire un periodo di instabilità politica, e implicitamente economica, negli stati produttori di “oro nero”.
- Rallentamento della crescita economica in Cina. Sebbene le probabilità di un evento così sfortunato sembrino remote, non si può tuttavia scartare la possibilità di una caduta spettacolare degli indici di sviluppo industriale del gigante asiatico.
- Cambio politico in Corea del Nord e suo possibile impatto sulle elezioni generali che avranno luogo in Corea del Sud nel Dicembre del 2012.
- Possibilità che i radicali pachistani mettano in atto attentati terroristici in India.
- Cambio dell'orientamento politico di Taiwan in seguito alle prossime elezioni presidenziali.
- Irrigidimento della politica russa con la più che probabile rielezione di Putin alle presidenziali dell'inizio di Marzo.
- Radicalizzazione del conflitto sociale in Tailandia.
- Caduta del governo della Malesia con la celebrazione di elezioni politiche anticipate.
Curiosamente, nella lista delle minacce potenziali di Nomura non compaiono altri pericoli altrettanto determinanti, come ad esempio un possibile (e apparentemente desiderato) scontro bellico fra Stati Uniti e Iran, l'irrigidimento dell'atteggiamento già di per sé radicale di Israele di fronte ai recenti cambiamenti nel mondo arabo, l'incremento del tasso di disoccupazione e la reazione del movimento degli “indignati” nei paesi industrializzati, il ritorno dei nazionalismi in Occidente, e l'inquietante avanzamento del razzismo e della xenofobia in molti paesi europei. Si deve supporre con tutta evidenza che i giapponesi non siano particolarmente preoccupati da queste problematiche.

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