Qualunque sia il motivo, qualunque
risposta alla fatidica domanda, cui prodest possiamo dare, ciò
che è successo a Brindisi è il ripresentarsi di una malattia
cancrenosa, solo temporanemante intorpidita, che affligge l'Italia
da decenni, una malattia che ha seminato morti e ridato fiato alle
forze peggiori di questo paese.
Questo attentato, che ha stroncato una
giovane vita e ha devastato altri giovani vite, è una spia di ciò
che sta accedendo, ci fa capire he ci troviamo come nel 68 e negli
anni immediatamente successivi in un momento di svolta, una svolta
pericolosa per certi equilibri di potere, che da sempre hanno fatto
dell'Italia una zona franca per disonesti di tutte le risme, politici senza scrupoli,
fascisti e mafiosi. Tutti noi sappiamo come Pasolini, chi sono gli
artefici di questa situazione, non occorrono nomi.
Questo attentato ci fa intendere che siamo
alla viglia di cambiamenti epocali, un'intera classe politica
potrebbe finalmente essere spazzata via, molti potenti potrebbero
perdere il loro scettro e con la loro caduta crollerebbe un intero sistema di
atrocità e di menzogne.
Questo attentato ci dice che dobbiamo
andare avanti e non lasciarci intidimidire né tantomeno dare
l'opportunità a questo sitema di potersi ricompattarsi in nome
dell'emergenza, per consentirgli di finire il lavoro sporco che i mercati gli hanno assegnato. Dobbiamo andare avanti e spazzare via una volta per
tutte una classe politica che ha sempre coperto e difeso i mandanti
delle stragi e custodito gelosamente i suoi segreti. La storia ci
dice che nulla è cambiato, continueranno a volere il nostro sangue.
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