Tosi, il sindaco di Verona, che
probabilmente verrà riconfermato alle prossime amministrative, mi
inquieta un po'. Si dice che noi italiani abbiamo un'indole
conciliante, un modo più educato per dire cialtrona, e che quindi
non siamo in grado di portare i nostri sentimenti fino al calor
bianco che genera odio e violenza al massimo grado. Sarà ma noi
italiani abbiamo inventato il fascismo, un fenomeno sicuramente
cialtrone, ma anche fortemente classista e violento, perfezionato poi
dai tedeschi, che ci hanno aggiunto potenza e tecnologia. Fatto sta
che Tosi e in generale la lega, fortunatamente in affanno,
rappresentano quel mix esplosivo la cui miccia può essere accesa
dalla crisi e causare una detonazione pericolosa. Il sindaco di
Verona esprime quel tanto di mistica neovolkish delle piccole patrie,
populismo, clericalismo reazionario e fascismo dichiarato, che
rappresenta l'humus ideale per lo sviluppo di un neo-totalitarismo.
Insomma ingredienti vecchi e totalitarismo nuovo. Tosi ha la faccia
gommosa e rassicurante di un Walter Matthau in erba e una grinta
ferina esaltata da un mascellone volitivo, uniti ad un'indubbia
capacità di modulare i toni del discorso passando dal ragionamento
pacato con argomentazioni razionali, al piglio deciso del mastino che
non si lascia mettere all'angolo. Tutto ciò gli conferisce indubbiamente un'immagine di estrema
autorevolezza. La capacità di assimilare
ingredienti estremistici nella propria compagine, dando loro un'apparenza
di normalità, lo rende estremamente pericoloso. Il Veneto è stato
sempre bianco e tradizionalista e la laboriosità del veneto casa e
bottega, ha trovato negli anni dello sviluppo economico dei punti in comune con i ceti possidenti e imprenditoriali, supportati dal
peggio della politica italiana. In tempi di crisi questo patto fra
ceti sociali si può riscrivere come garanzia fraudolenta di reddito
e sicurezza per certuni, magari condito con una retorica xenofoba e
razzista, e di intangibilità dei privilegi acquisti per gli altri.
Se riusciremo a contenere fenomeni di questo tipo la loro parabola
raggiungerà il suo acme e decadrà senza causare troppi danni,
altrimenti il rischio è che un simile patto, nato sulle
ceneri di una crisi devastante, contamini tutto il nord e allora
saranno guai. Tosi non si fa nessuno scupolo e probabilmente nell'intimo è davvero un fascista. In più di un'occasione è stato
immortalato alla testa di manifestazioni che vedevano sfilare
fascisti e naziskin della peggiore specie. Il sindaco di Verona vanta nella sua
compagine Andrea Miglioranzi con un passato nerissimo nel Fronte
Veneto Skin Head, addirittura inizialmente insediato da Tosi ai
vertici dell'Istituto di Storia della Resistenza. Uno che nella sua
pagina Facebook ha messo un video che si intitola “ Croci celtiche,
boia chi molla”. Miglioranzi non è però un personaggio solo
folcloristico. Ha le mani in pasta in società come la Veneto
Exibition ora il liquidazione, controllata in maggioranza da
Veronafiere ed è presidente della Sicurint, aziende che vive di
appalti pubblici ed è sponsor dell'Hellas Verona. Intrecci
affaristici che servono a creare una ragnatela di interessi che
possono ipotecare una buona fetta di consenso e rappresentare un
modello efficiente come quello lombardo. Ovviamente non può mancare
la curia in questa coalizione di volenterosi. Il vescovo Zenti ha già
dato la sua benedizione a Tosi e al suo “leghismo di buonsenso”.
Quello che stupisce un po', ma non più di tanto è l'appoggio a Tosi
( così dice certa stampa) di Cacciari, ma Cacciari si sa è un
filosofo idealista con una strana idea del pragmatismo in politica.
Come porre un argine a fenomeni del genere? In primo luogo
svincolarsi dalle scelte scellerate del Pd, che in Veneto come in
Lombardia ha sempre proposto candidati imposti dall'apparato e che
erano solo dei vuoti a perdere. Inoltre con la sua smania di
apparire un alunno diligente alla scuola del liberismo economico, il partito di Bersani è
ormai irrecuperabile in un'ottica che guarda al bene comune come
linea guida dell'azione politica. In secondo luogo se il progetto di
un Soggetto Politico Nuovo prenderà piede e saprà incidere sugli
assetti istituzionali, potremo recuperare una
grossa fetta di delusi e astinenti dalla politica, e al
contempo avviare dal basso un programma di riabilitazione
socio-politica della società italiana.
In ogni caso attenti a Tosi e a quelli
come lui.(F.C.)
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