venerdì 4 maggio 2012

Attaccare la lega 5. Attenti a Tosi


Tosi, il sindaco di Verona, che probabilmente verrà riconfermato alle prossime amministrative, mi inquieta un po'. Si dice che noi italiani abbiamo un'indole conciliante, un modo più educato per dire cialtrona, e che quindi non siamo in grado di portare i nostri sentimenti fino al calor bianco che genera odio e violenza  al massimo grado. Sarà ma noi italiani abbiamo inventato il fascismo, un fenomeno sicuramente cialtrone, ma anche fortemente classista e violento, perfezionato poi dai tedeschi, che ci hanno aggiunto potenza e tecnologia. Fatto sta che Tosi e in generale la lega, fortunatamente in affanno, rappresentano quel mix esplosivo la cui miccia può essere accesa dalla crisi e causare una detonazione pericolosa. Il sindaco di Verona esprime quel tanto di mistica neovolkish delle piccole patrie, populismo, clericalismo reazionario e fascismo dichiarato, che rappresenta l'humus ideale per lo sviluppo di un neo-totalitarismo. Insomma ingredienti vecchi e totalitarismo nuovo. Tosi ha la faccia gommosa e rassicurante di un Walter Matthau in erba e una grinta ferina esaltata da un mascellone volitivo, uniti ad un'indubbia capacità di modulare i toni del discorso passando dal ragionamento pacato con argomentazioni razionali, al piglio deciso del mastino che non si lascia mettere all'angolo. Tutto ciò gli conferisce indubbiamente un'immagine di estrema autorevolezza. La capacità di assimilare ingredienti estremistici nella propria compagine, dando loro un'apparenza di normalità, lo rende estremamente pericoloso. Il Veneto è stato sempre bianco e tradizionalista e la laboriosità del veneto casa e bottega, ha trovato negli anni dello sviluppo economico dei punti in comune con i ceti possidenti e imprenditoriali, supportati dal peggio della politica italiana. In tempi di crisi questo patto fra ceti sociali si può riscrivere come garanzia fraudolenta di reddito e sicurezza per  certuni, magari condito con una retorica xenofoba e razzista, e di intangibilità dei privilegi acquisti per gli altri. Se riusciremo a contenere fenomeni di questo tipo la loro parabola raggiungerà il suo acme e decadrà senza causare troppi danni, altrimenti il rischio è che un simile patto, nato sulle ceneri di una crisi devastante, contamini tutto il nord e allora saranno guai. Tosi non si fa nessuno scupolo e probabilmente nell'intimo è davvero un fascista. In più di un'occasione è stato immortalato alla testa di manifestazioni che vedevano sfilare fascisti e naziskin della peggiore specie. Il sindaco di Verona vanta nella sua compagine Andrea Miglioranzi con un passato nerissimo nel Fronte Veneto Skin Head, addirittura inizialmente insediato da Tosi ai vertici dell'Istituto di Storia della Resistenza. Uno che nella sua pagina Facebook ha messo un video che si intitola “ Croci celtiche, boia chi molla”. Miglioranzi non è però un personaggio solo folcloristico. Ha le mani in pasta in società come la Veneto Exibition ora il liquidazione, controllata in maggioranza da Veronafiere ed è presidente della Sicurint, aziende che vive di appalti pubblici ed è sponsor dell'Hellas Verona. Intrecci affaristici che servono a creare una ragnatela di interessi che possono ipotecare una buona fetta di consenso e rappresentare un modello efficiente come quello lombardo. Ovviamente non può mancare la curia in questa coalizione di volenterosi. Il vescovo Zenti ha già dato la sua benedizione a Tosi e al suo “leghismo di buonsenso”. Quello che stupisce un po', ma non più di tanto è l'appoggio a Tosi ( così dice certa stampa) di Cacciari, ma Cacciari si sa è un filosofo idealista con una strana idea del pragmatismo in politica. Come porre un argine a fenomeni del genere? In primo luogo svincolarsi dalle scelte scellerate del Pd, che in Veneto come in Lombardia ha sempre proposto candidati imposti dall'apparato e che erano solo dei vuoti a perdere. Inoltre con la sua smania di apparire un alunno diligente alla scuola del liberismo economico, il partito di Bersani è ormai irrecuperabile in un'ottica che guarda al bene comune come linea guida dell'azione politica. In secondo luogo se il progetto di un Soggetto Politico Nuovo prenderà piede e saprà incidere sugli assetti istituzionali, potremo recuperare una grossa fetta di delusi e astinenti dalla politica, e al contempo avviare dal basso un programma di riabilitazione socio-politica della società italiana.
In ogni caso attenti a Tosi e a quelli come lui.(F.C.)

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